Perugia, al professor Falini il premio Griffuel per la ricerca sulla genomica delle leucemie

PERUGIA – Il premio “Leopold Griffuel” che il professor Brunangelo Falini ha ricevuto a Parigi è “un risultato importante per la ricerca umbra e italiana”, secondo quanto sottolineato nell’incontro che si è tenuto nella sede del Comitato per la vita Daniele Chianelli di Perugia. Il riconoscimento è legato agli studi fatti da Falini e la sua equipe sulla genomica delle leucemie e, in particolare, alla scoperta di due lesioni genetiche, due mutazioni che sono la causa della leucemia acuta mieloide e della leucemia a cellule capellute.
Falini, con i suoi collaboratori presenti in platea, ha spiegato che il premio è stato assegnato per la medicina traslazionale, ovvero “quella che va subito a beneficio del paziente”. “L’importanza di questa ricerca di base, già tradotta in attività clinica, è mirata a migliorare la diagnosi e la terapia dei pazienti”, ha sottolineato l’ematologo non nuovo a premi di questo tipo. “Grazie allo studio delle mutazioni nella leucemia acuta mieloide – ha aggiunto Falini – ora riusciamo a guarire circa la metà dei pazienti”.
Il premio in denaro verrà in gran parte utilizzato (almeno 125.000 euro dei 150.000 totali, come ha ricordato Falini), per “arricchire la cosiddetta medicina di precisione”, lo sviluppo di nuovi farmaci antileucemici e per individuare anche vecchi farmaci, “che possono essere utilmente impiegati per il trattamento di particolari sottotipi di leucemie acute”.
Nella capitale francese, il giorno della cerimonia ufficiale di consegna, era presente anche il prorettore dell’Ateneo perugino, Fabrizio Figorilli, il quale ha evidenziato che l’assegnazione del premio a Falini da parte della commissione scientifica “è passata all’unanimità senza alcuna discussione”.
Il rettore dell’università di Perugia, Franco Moriconi, ha parlato di un “ennesimo riconoscimento” per Falini e per la stessa Università, sottolineando, “oltre al grande merito scientifico di Falini”, pure “lo straordinario lavoro di gruppo che ha consentito di ottenere importanti risultati, già dagli anni Ottanta, quando alla guida c’era il fondatore dell’ematologia perugina, Massimo Fabrizio Martelli”. Per Walter Orlandi, direttore dell’Azienda ospedaliera, “non c’è l’emozione delle prime volte, visto che Falini ci ha abituati bene, ma anche stavolta l’orgoglio per quello ottenuto è molto”. Anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha espresso gratitudine a Falini e alla sua squadra interpretando “i sentimenti diffusi delle Istituzioni e degli umbri”. “Un riconoscimento che dà lustro alle istituzioni – ha affermato Marini – ma anche alla comunità regionale perché i risultati dei figli della nostra terra sono un onore per tutti”.
“Anche se assegnato alla mia persona – ha osservato Falini – il premio è arrivato grazie ad un lavoro di squadra ed anche per il supporto delle associazioni di solidarietà”. A ricordare l’impegno dei tanti volontari del Comitato per la Vita Daniele Chianelli, “che da oltre 25 anni sostiene anche economicamente la ricerca oncoematologica”, è stato infine il presidente Franco Chianelli.

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