Prete arrestato, fa scena muta davanti al giudice. Bassetti a San Feliciano: ” Degrado umano, morale e religioso sconvolgente”

Incontra i parrocchiani di San Feliciano il cardinale Gualtiero Bassetti. Avverte la necessità di parlare alla sua gente, di stare accanto ai fedeli e di rivolgere un pensiero di gratitudine e vicinanza ai pescatori del Lago. È un momento difficile per la diocesi di Perugia-Citta della Pieve, un momento di sofferenza e dolore. Lo scandalo scoppiato con l’arresto di don Vincenzo Esposito è pesante, troppo pesante, porta alla luce – sostiene Bassetti – un ” degrado umano, morale e religioso sconvolgente”. É un momento delicato per tutta la chiesa umbra, dopo quanto avvenuto nei mesi scorsi a Massa Martana e Città di Castello.  Ma questa volta il colpo è profondo, la ferita è grave perché coinvolge un ragazzino e sua madre. Per i giudici la donna avrebbe consentito e favorito suo figlio e un suo amico a fare sesso via chat per soddisfare le squallide e orribili richieste di don Vincenzo. Per Bassetti , se le accuse troveranno conferma, ” è stata tradita la mia fiducia, quella della Chiesa, dei confratelli e dei fedeli “. Poi, rivolgendosi alla gente di San Feliciano, ha detto: “Non vi lascerò soli, manderò un parroco che possa aiutarvi a superare questo momento imprevisto e doloroso”. Domenica prossima, 8 agosto, la celebrazione della messa sarà affidata al vescovo vicario mons.Marco Salvi, che raggiungerà San Feliciano con lo stesso dolore di Bassetti. Ieri mattina don Vincenzo non ha risposto alle domande del giudice. Si è trincerato dietro un inquietante silenzio, ha fatto scena muta durante l’interrogatorio da remoto davanti al Gip del Tribunale di Palermo. Si è avvalso della facoltà di non rispondere,  un diritto che viene riconosciuto all’indagato in attesa di conoscere meglio le carte dell’inchiesta. Per il suo difensore Renato Vazzana ci sono delle incongruenze da chiarire, sostiene che potrebbe essere stato vittima di un ricatto. Per questo incontrerà il sacerdote nelle prossime ore, nel carcere di Spoleto, per provare a ricostruire con lui alcuni aspetti della brutta vicenda. Ma i Carabinieri di Termini Imerese sono più che convinti che il prete sia responsabile degli episodi contestati dalla Procura palermitana. Per il Gip ci sarebbero “intercettazioni evidenti con un minorenne, rapporti telematici di natura esclusivamente sessuale, con cadenza giornaliera”  e avrebbe indotto ” minorenni a compiere atti di autoerotismo , talvolta in presenza fra di loro, dietro la promessa e corresponsione di somme di denaro che venivano caricate sulle carte post pay in uso ai minori stessi”.