Regione, il super direttore lascia e i vertici della sanità aspettano: chiacchiericci e dissapori

Doveva essere il “pezzo forte” della organizzazione della Regione, era diventato un “super” direttore al quale la giunta regionale aveva riconosciuto un aumento dello stipendio. ” Un direttore come Reboani, – spiegò l’assessore Michele Fioroni – di cui andrebbe letto il curriculum, ha la responsabilità di seguire processi molto complessi, per questo va riconosciuta una diversa pesatura”.  La pensava diversamente il consigliere regionale del Pd  Michele Bettarelli che, invece, considerava ” le remunerazioni di due direttori regionali, compresa quella di Reboani, inspiegabili !”. Fatto sta che il super direttore è durato pochi mesi. Ha deciso di tornare a Roma: si è dimesso alcuni giorni fa. Reboani prima di venire in Umbria aveva ricoperto anche il ruolo di consigliere economico di alcuni ministri del lavoro ed era stato accolto in pompa magna dalla presidente Tesei e dagli assessori Agabiti e Fioroni. Una specie di salvatore della patria che avrebbe dovuto cambiare la Regione e metterla sottosopra dopo i “guasti” della sinistra.  Alla fine è rimasto per quattro mesi, anche se il suo ingresso era iniziato qualche mese prima (luglio 2021) quando la giunta regionale creò due nuove posizioni dirigenziali. I motivi delle dimissioni sono ufficialmente “per questioni familiari ” anche se i chiacchiericci parlano di dissapori con alcuni pezzi della giunta.  Secondo il solito cinguettio di corridoio ci sarebbero stati degli attriti con l’assessore Agabiti e con lo stesso Fioroni.  Circostanze tutte da verificare, resta però nei fatti la “toccata e fuga” a soli quattro mesi dall’insediamento. Un vuoto che può avere serie ripercussioni sulla nuova programmazione 2021-2027 dei fondi europei che rappresentano la voce più importante del bilancio regionale. Non va molto meglio nella sanità dove le nomine dei nuovi direttori generali non sono state ancora fatte. Si è in attesa delle decisioni della giunta regionale, con cittadini e operatori che continuano a denunciare i tanti disservizi e carenze che si registrano nelle strutture sanitarie dell’Umbria. I vertici delle aziende sanitarie sono scaduti da più di quattro mesi e l’assessore alla sanità Luca Coletto fa sapere che “serviranno altre 2-4 settimane”.  La colpa del ritardo andrebbe ricercata nella “valutazione degli attuali che è andata oltre i tempi previsti”. Anche in questo caso, sostiene Coletto, i ritardi sarebbero dovuti al fatto ” che alcuni commissari si sono dimessi o cambiati”. Se il buon giorno si vede dal mattino c’è poco da essere allegri.