Riciclaggio, in Umbria 1.283 segnalazioni finanziarie sospette: molto contante

In Umbria la situazione sul fronte delle operazioni finanziarie sospette appare migliore di quella media nazionale, anche se ci sono alcuni indicatori che preoccupano. Emerge dal Rapporto annuale 2022 dell’Unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d’Italia. L’Umbria, spiega in una nota la Camera di Commercio, preoccupa per importi delle operazioni sospette in rapporto al Pil della Regione e per il ricorso al contante e le anomalie nell’uso dello stesso. Per l’Umbria il rapporto di Bankitalia evidenzia 1.283  segnalazioni di operazioni finanziarie sospette nel 2022, in crescita del 5,5% rispetto al 2021, meno del +11,4% del dato nazionale. E queste segnalazioni rappresentano lo 0,9% del totale nazionale, quindi meno del peso del Pil della Regione (circa 1,4%) e meno anche del peso della popolazione umbra sul totale italiano (1,4% circa).  Per quanto riguarda le cosiddette “comunicazioni oggettive” (quelle, cioè, che emrgono da elementi oggettivi di sospetto) è posizionata nel terzo dei quattro quartili – quindi una posizione media-alta – per importi  relativi al Pil della Regione. In altre parole, meno comunicazioni di operazioni sospette ma di importo più elevato. Inoltre, se nel ricorso al contante l’Umbria è posizionata nella fascia medio-alta di rischio, nelle anomalie dell’uso del contante la regione si posiziona per una parte (calibrata grosso modo sul Perugino) nella fascia medio-alta e per un’altra  (che comprende parte del Ternano) nella fascia alta di rischio.  L’esigenza di assicurare maggiore trasparenza dei veicoli societari rappresenta una questione centrale nel campo dell’antiriciclaggio, in parte soddisfatta con l’indicazione del beneficiario effettivo nei registri commerciali di molti paesi. I pochi studi su questo argomento confermano che le imprese opache hanno maggiori probabilità di essere coinvolte in condotte illecite. In considerazione della rilevanza del tema, è stato messo a punto un indicatore che utilizza i dati  di InfoCamere, basato su tre sotto-indicatori che misurano l’opacità lungo dimensioni diverse: l’opacità negli assetti proprietari, nella struttura di governance e in altre caratteristiche societarie.