Ritardi diagnosi tumori, Bori (Pd): “Perugia al collasso, strutture pubbliche paralizzate”

“La denuncia del professor Angelo Sidoni, responsabile della Sezione di Anatomia Patologica dell’Università degli Studi e direttore della struttura di Anatomia e Istologia patologica dell’ospedale di Perugia, sui ritardi nella diagnosi dei tumori per la mancanza di strumentazioni, personale e risorse, colpisce e sgomenta. Per questo porteremo il caso all’attenzione della Commissione Sanità, che si riunirà giovedì. In campo oncologico la diagnosi tempestiva fa la differenza tra la vita e la morte, sia nella sopravvivenza alla malattia che nelle terapie più o meno invasive”. Così il vicepresidente della Commissione Sanità di Palazzo Cesaroni, Tommaso Bori (Pd), in riferimento alle denunce delle associazioni oncologiche e del direttore del Reparto di Anatomia e Istologia dell’ospedale di Perugia. “Riteniamo sia inaccettabile – spiega Bori – che le strutture si trovino a far fronte a vere e proprie emergenze: manca sia il personale che le strumentazioni di biologia molecolare, che servono per completare adeguatamente il referto. Questi gravissimi ritardi si aggiungono a quelli per gli screening di prevenzione. Con la pandemia, lo screening oncologico e la diagnostica hanno subito rallentamenti ed oggi, senza la dotazione sufficiente, gli ospedali non riescono ad evadere l’elevato numero di prestazioni richieste. Perugia è al collasso, ma i problemi sono già molto seri anche a Foligno, Terni e Città di Castello. Questa situazione, di estrema gravità, ci riporta alla mente i propositi di inizio legislatura della Giunta Tesei, che aveva previsto nel proprio programma elettorale l’intenzione di privatizzare la sanità. Un intento che si sta cercando di raggiungere paralizzando le strutture pubbliche”.