Smantellamento sanità pubblica, anche l’opposizione scende in piazza a Perugia: “Piano sanitario irricevibile”

” Il processo di smantellamento della sanità umbra, così come teorizzato e realizzato dalla Giunta Tesei, sembra non volersi arrestare”. Così tutta l’opposizione di Palazzo Cesaroni decide di scendere in piazza il prossimo 22 ottobre al fianco delle organizzazioni sindacali, degli operatori sanitari e dei cittadini ” per ribadire ancora una volta che la salute è un diritto essenziale e il servizio sanitario regionale deve essere messo nelle condizioni di poterlo assicurare pienamente a tutti”.  Anche perché, dicono gli esponenti della minoranza,  ” il processo di smantellamento della sanità umbra” continua con il nuovo Piano sanitario appena arrivato in Consiglio regionale. Anzi, ” il nuovo Piano sanitario acuisce ancora di più le fragilità e le carenze emerse in questi ultimi tre anni all’interno del sistema pubblico, finendo per prefigurare l’applicazione di modelli organizzativi e gestionali pensati solo per rispondere ad una logica di risparmio della spesa e non tanto di promozione della qualità dei servizi e delle cure”. I gruppi di minoranza (Pd, M5S, Patto civico e Gruppo Misto) ritengono il nuovo Piano sanitario “un atto del tutto irricevibile perché è il frutto di una programmazione del tutto autoreferenziale, e perché non sarà in grado di arrestare l’inesorabile scivolamento della sanità umbra verso gli standard del sud del Paese”. Vengono così indicate le scelte della giunta Tesei-Coletto considerate irricevibili:  riduzione del personale, smantellamento della rete di emergenza-urgenza, taglio delle risorse alle attività ordinarie, chiusura di presidi sanitari  essenziali dai centri di salute sul territorio alle guardie mediche, riduzione da 12 a 4 distretti sanitari, tagli nella prevenzione e nei servizi della salute mentale e della disabilità.  “Ci vuole una bella faccia tosta – affermano i consiglieri di minoranza – a parlare di ‘sanità a misura del cittadino’ con 330 mila prestazioni inevase, liste di attesa abnormi, in molti casi chiuse con cittadini che per curarsi debbono recarsi dal privato, sempre che se lo possano permettere”. Per questi motivi gli esponenti dell’opposizione si augurano che la manifestazione del 22 ” sia il primo passo verso una presa di coscienza, forte e condivisa, che porti la società umbra nel suo complesso a prendere una posizione netta contro chi sta dimostrando di non avere a cuore la salute dei cittadini”.