Terza ondata del virus, la crescita rallenta: in Umbria l’epidemia comincia a “sgonfiarsi”

L’indice di espansione del virus ha rallentato la sua crescita e in Umbria l’epidemia comincia a “sgonfiarsi”. Proprio l’Umbria è una delle cinque regioni dove si registra una importante regressione. Che la velocità di crescita sia in decremento è ormai un fatto assodato. Tra una settimana o poco più l’ Rt – indice che definisce l’espansione dell’epidemia – dovrebbe tornare sotto la soglia di criticità in Italia e continuare a regredire ulteriormente in Umbria. Lo stesso Ministro della salute Roberto Speranza pensa che già nella seconda metà della primavera le cose miglioreranno e si vedranno i risultati delle misure rigorose realizzate e della crescita progressiva delle iniezioni. In Umbria si assiste da diversi giorni ad una riduzione significativa degli attualmente positivi mentre anche nei comuni della provincia di Perugia più colpiti, come Foligno e Città di Castello, i dati mostrano che sembra sia stato raggiunto il picco dei contagi. La stessa analisi del professor Luca Gammaitoni , fisico sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia, conferma questo orientamento: ” Ottimisti ma con la massima prudenza”. Secondo il professor Gammaitoni  ” prosegue l’andamento positivo delle ultime due settimane”, lo stesso docente definisce ” buona e non preoccupante” anche la situazione di Terni con dati relativi al contagio ” sotto alla media regionale” mentre Orvieto ha registrato “un’impennata anche se si parla di numeri piccoli”. Riguardo alle misure di contenimento, il fisico ha spiegato che da un punto di vista scientifico ” serve un approccio diversificato da zona a zona”. Per Gammaitoni ” non ha senso trattare tutti i comuni allo stesso modo se ci sono dati diversi”.  Da docente universitario il professor Gammaitoni rivolge anche un pensiero alle scuole. ” Se si vaccina il personale come si sta facendo ora – dice – bisogna avere l’idea di riaprire alle lezioni in presenza. Altrimenti che senso ha ?”. L’ unico parametro che preoccupa ancora l’Umbria è quello sui posti letto delle  terapia intensiva occupati da malati Covid: la nostra regione non solo sorpassa il 30% (soglia d’allerta) ma addirittura è al 57%. Un dato che certifica una preoccupante sofferenza.