Aeroporto San Francesco, la trattativa con Alitalia incrinata sulle richieste di “sostegno”. La giunta regionale cauta: “Nessuna conferma ufficiale da parte di Alitalia”

PERUGIA – Si potrebbe dire “follow the money”. Sì, perché la soppressione dei voli di collegamento tra Perugia e Roma è, come era chiaro che fosse, un problema di soldi. Aiuti che Alitalia pretenderebbe per mantenere la rotta e che invece Sase, con i suoi azionisti, non è pronta a sborsare. Si parla di una cifra almeno a sei zeri ma più alta di quella che, almeno secondo notizie non smentite, veniva garantita a Ryanair. La conferma indiretta alla richiesta è scritta nero su bianco nel comunicato di Sase, in cui si parla di “richiesta insostenibile e ingiustificata di sostegno economico e promozionale” di Alitalia all’Umbria.

Se dalle parti di Sase e Sviluppumbria la consegna principale è il silenzio, a Palazzo Donini scelgono di andarci cauti. “Le notizie apparse sulla stampa che ipotizzano la definitiva soppressione dei voli Perugia-Fiumicino non trovano al momento conferma ufficiale da parte di Alitalia”, dice la Giunta Regionale dell’Umbria per iniziativa dell’Assessorato ai Trasporti,  sulla base delle informazioni raccolte dalla SASE  s.p.a.  la quale ha fatto presente che, al momento,  Alitalia ha  previsto la sostituzione  dei voli su Fiumicino con servizi su gomma dal 1 al 10 aprile,  mentre  risultano ancora in vendita quelli  in data successiva. La Regione Umbria, che detiene una partecipazione della SASE tramite la propria controllata Sviluppumbria,  fa sapere di “seguire con la massima attenzione l’interlocuzione attualmente in corso tra la società di gestione dell’aeroporto e la compagnia guidata da Luca Cordero di Montezemolo all’esito della quale potranno essere formulate ipotesi più precise circa il futuro della rotta.   Le proposte volte all’incentivazione della tratta Perugia-Fiumicino , unitamente a quelle delle altre tratte,  sono state oggetto di recenti incontri   tra gli amministratori della società SASE e la Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini e gli Assessorati interessati.   All’esito delle previste convocazioni del C.d.A e la successiva assemblea dei soci della società SASE  sarà possibile adottare, da parte della compagine sociale,  le più opportune iniziative per  garantire la permanenza della rotta Perugia-Fiumicino e realizzare lo sviluppo di nuovi voli sullo scalo regionale”.

Intanto è un susseguirsi di reazioni politiche. ““Senza scelte coraggiose da parte della Regione Umbria la fine dell’aeroporto ‘S.Francesco di Assisi’ è inevitabile, con conseguenze drammatiche per l’Umbria, il suo turismo e la sua economia”. A dirlo è il consigliere regionale Marco Squarta (Fdi) commentando le notizie sulle soppressioni delle rotte.  “Con la sospensione dei voli Roma-Perugia, che fa seguito a quella dei collegamenti un tempo garantiti da Ryanair – evidenzia Squarta – le tratte in arrivo e partenza dall’Umbria si riducono fin quasi a sparire, lasciando le piste di S.Egidio desolatamente vuote. Una situazione insostenibile, che chiama la Regione a scelte urgenti e innovative, in considerazione del suo ruolo nella società di gestione dello scalo (Sase)”.  Il consigliere di opposizione rimarca che “il collegamento Roma-Perugia era tutt’altro che inutile, dato che si poneva quale comodo ponte aereo con la capitale, in grado di rendere più agevole l’accesso all’hub internazionale di Fiumicino. Una via di accesso privilegiata anche per i turisti stranieri intenzionati a scoprire l’Umbria, la cui importanza è ancora maggiore in ragione dei flussi legati al Giubileo della Misericordia”. “Notizie negative che giungono troppo spesso dallo scalo regionale – conclude Squarta -: alle dimissioni del presidente della Sase per i contrasti con il socio Regione e al taglio dei voli, si aggiunge quanto emerso durante l’audizione di Sviluppumbria in Commissione sulle perdite milionarie del bilancio Sase, nonostante i fondi regionali che vengono destinati alla società. Appare dunque urgente la nomina di un manager di comprovata esperienza nel settore ai vertici della società e l’apertura ai privati, visto che i soggetti pubblici non appaiono in grado di gestire in maniera accettabile lo scalo regionale”.

“Dopo Ryanair, ora è Alitalia ad essere intenzionata a chiudere i voli verso Roma. Quella dell’aeroporto San Francesco di Assisi è una situazione sempre più allarmante che rischia di produrre conseguenze gravissime su tutta l’economia regionale. Eppure per le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione, sembra essere l’ultima delle preoccupazioni”. A dirlo la deputata del gruppo di Scelta Civica, Adriana Galgano che evidenzia come “quello dello scalo umbro sia soltanto l’ultimo esempio di una gestione pessima delle infrastrutture umbre che ha portato la nostra regione ad essere tagliata fuori dai crocevia nazionali perdendo di attrattività per gli investitori nazionali e internazionali”.Parla di “Scongiurare il ridimensionamento” il portavoce della segreteria regionale del Pd Marco Gambuli. L’associazione Futuro Umbria evidenzia la necessità di uno “Scatto d’orgoglio che tutti noi umbri siamo chiamati a produrre anche dinanzi alla precisa volontà di delegittimare qualsiasi tipo di potenziale iniziativa di rilancio dello scalo aeroportuale piuttosto che comprenderla come base di convergenza e lo sviluppo di programmi strutturati ed ancor più produttivi per il territorio”.

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