Amelia, la Comunità Incontro ricorda Don Pierino Gelmini

AMELIA – A quattro anni dalla morte di don Pierino domenica 12 agosto don Stefano Giaquinto celebrerà una messa per ricordare il fondatore della Comunità Incontro Onlus Molino Silla di Amelia. Quest’anno la ricorrenza della scomparsa  del Don, come lo chiamavano i suoi ragazzi,  coinciderà con la visita parenti dei ragazzi ospiti che si tiene una volta al mese. Sarà una giornata  in cui verrà ricordato il coraggio di don Pierino che ha strappato alla morte migliaia di giovani finiti nella spirale della tossicodipendenza.

Era il 13 febbraio del 1963 quando Don Pierino incontrò a Roma Alfredo, un tossicodipendente. Alla sua richiesta di aiuto il Don non esitò a rispondere decidendo non solo di accogliere Alfredo nella sua casa, ma anche di impegnarsi per aiutare le vittime di droga, alcol e altre dipendenze.

Poi il 27 settembre del 1979  don Pierino, insieme ad un gruppo di ragazzi finiti nel tunnel della droga scelse di lasciare Roma per venire ad Amelianella Valle delle Streghe, ora diventata Valle della Speranza. Una lotta quella di don Pierino che ha portato avanti negli anni e fino alla fine. Un sacerdote che non ha esitato a tendere una mano ai più deboli o meglio agli ultimi.

Il 12 agosto del 2014, dopo tanta sofferenza don Pierino Gelmini è tornato alla casa del Padre.

“La morte di don Pierino – spiega Giampaolo Nicolasi, responsabile di struttura– ha lasciato un vuoto incolmabile fra tutti noi. Don Pierino è sempre presente tra noi e vive con noi. Stiamo seguendo i suoi insegnamenti per aiutare tutte quelle persone che ci chiedono aiuto. Lui ha lottato contro le vecchie dipendenza: quelle da sostanze. Noi ci ritroviamo a lottare contro le vecchi e nuove dipendenze (alcol, ludopatie, cyberbullismo, bullismo). I fatti di cronaca parlano chiaro: overdose, spaccio, rave party a base di coca e mdma come è accaduto qualche giorno in Sicilia. I ragazzi cercano, soprattutto nel fine settimana, lo sballo assumendo droghe o alcol. Altra ‘moda’ è il Binge drinking, ovvero l’abbuffata da alcol, diventata una moda tra i giovanissimi di età compresa tra i 13 e 19 anni.  Sempre più giovani che si rivolgono a noi per chiedere aiuto sono poliassuntori ovvero mischiano cocaina, alcol, eroina, mdma, ed hanno una doppia diagnosi. Non solo alcol e dipendenza da sostanze. Il gioco d’azzardo è un’altra dipendenza contro cui stiamo lottando. Anche in questo caso aiutiamo le persone ad uscire da questa spirale devastante economicamente per intere famiglie. Si stanno perdono i veri valori della vita. Basti pensare a persone che si uccidono a causa di condizioni economiche disagiate oppure compiono atti estremi, in preda alla disperazione, come la mamma 27enne di Terni che ha partorito e abbandonato il proprio figlio, appena nato, in una busta davanti ad un discount. Se ognuno di noi denunciasse situazioni di disagio o chiedesse aiuto quando ne ha bisogno forse si potrebbero evitare situazioni estreme come raccontano i recenti fatti di cronaca”.

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