Amministrative, rebus alleanze e ballottaggi a Todi e Narni. In corsa undici candidati sindaco per due poltrone

PERUGIA – Il conto alla rovescia per le amministrative è iniziato e i riflettori della politica sono puntati sui comuni che andranno al voto il prossimo 11 giugno. Sette comuni che contribuiranno a scrivere gli equilibri futuri della politica regionale, con sfide cruciali nelle città più grandi, a Narni e Todi. Qui, le uniche realtà superiori ai 15mila abitanti che vanno al voto, centrodestra e centrosinistra, ma anche il Movimento cinque stelle, dovranno dimostrare la capacità di incidere e di radicamento, al di là dei proclami e delle disquisizioni sui massimi sistemi.

Partiamo dalla città della Governatrice, Catiuscia Marini. A Todi il centrosinistra, nonostante qualche mal di pancia iniziale, ha scelto la via della riconferma per il sindaco uscente, al primo mandato, Carlo Rossini. L’attuale primo cittadino se la vedrà con una nutrita schiera di avversari, che hanno però il sapore del passato. Contro di lui c’è Antonino Ruggiano, alla guida di una coalizione di centrodestra che vede insieme Fi, Fdi e una lista civica. Ma c’è anche Floriano Pizzichini, che con Ruggiano sindaco ha ricoperto il ruolo di presidente del consiglio comunale. Pizzichini ha intrapreso un percorso autonomo, che lo ha visto andare sempre più di pari passo con il consigliere regionale Claudio Ricci. E, in questi giorni, Pizzichini ha anche riscosso l’appoggio di Maurizio Ronconi, coordinatore de “I moderati per l’Umbria”. “La disponibilità a concorre nella battaglia elettorale a fianco di Pizzichini è conseguente oltre che del riconoscimento delle capacità amministrative e di concreta mobilitazione del candidato sindaco anche di liste che finalmente si sottraggono a logiche di vertice e propongono l’impegno di cittadini generosi e determinati a scrivere una pagina nuova per Todi”, dice Ronconi. Pizzichini mette insieme liste che raccolgono pezzi ex forzisti, socialisti ‘pinottiani’ e ex missini. Una compagine composita, ma capace di attrarre. La scelta autolesionista è quella della Lega, che ha scelto di schierare un proprio candidato, Adriano Ruspolini. Il tutto rivendicando autonomia dalla coalizione e da tutto il centrodestra. Si sussurra che si sia cercato un accordo fino all’ultimo con il resto del centrodestra ma che, al nome di Ruggiano, si siano fatte scelte diverse.  Fin qui i candidati ‘tradizionali’. Vanno tenuti in considerazione infatti gli outsider, Andrea Nulli per Casa Pound e Diego Giorgioni per il M5S. Da capire se i Pentastellati, al di là delle battaglie nazionali, saranno capaci di imporsi a livello territoriale, su temi e problematiche concrete e vicine ai cittadini.

Cinque anni fa Ruggiano finì al ballottaggio, permettendo a Rossini di coalizzare intorno a sé il malcontento e di aprirsi così un varco per il Municipio. Ruggiano passò dal 41,4 del primo turno al 47,62 del secondo. Rossini dal 48 al 52, con una coalizione che vedeva raccolto il centrodestra tradizionale.

Capitolo Narni. Cinque i candidati sindaco, tutti ad insidiare De Rebotti. Il primo cittadino uscente si ricandida e vuole una corsa senza ostacoli, come cinque anni, quando non furono capaci gli avversari di fermarlo. Passò infatti al primo turno con quasi il 60 per cento. Alcuni degli avversari sono anche gli stessi di cinque anni fa. C’è infatti Gianni Daniele, identificato dalla Lega Nord come il proprio candidato, perdendo così la sua aurea di civismo. C’è Luciano Novelli, a capo della “Sinistra per Narni”, l’ala più integralista della sinistra . Le novità sono due: Luca Tramini, giovanissimo candidato del Movimento cinque stelle ed Eleonora Pace, giovane anche lei, ma di certo con più esperienza, e a capo della coalizione che vede insieme Forza Italia, Fratelli d’Italia e Progetto Narni. La lista del primo è piena di giovani alle prime armi, poco radicati in città ma che potrebbero essere trainati dal simbolo di Grillo. La Pace ha schierato una compagine più debole e che se la dovrà vedere col fuoco amico di Daniele. Battaglia a viso aperto dunque per Francesco De Rebotti che però, dal canto suo, ha messo in campo una squadra nutrita, con cinque liste piene di personaggi in grado di fare la differenza.

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