Area ex Merloni, quasi 20 milioni per la reindustrializzazione di 17 comuni: ecco tutti gli strumenti

FOLIGNO – Trentacinque milioni di euro sul fronte della legge 181 (13 per l’Umbria), tre milioni di euro del Por Fesr per le piccole imprese e un paio di milioni per la riassunzione dei lavoratori ex Merloni. La Regione svela le carte e in un incontro nella sede di Sviluppumbria convoca tutti gli imprenditori per presentare le iniziative messe in campo per la reindustrializzazione dell’area ex Merloni, composta da 17 comuni. Una strategia composta da strumenti che si vanno ad integrare alle misure del Jobs Act ma anche alle risorse del progetto “Aree interne” di cui proprio il nord est dell’Umbria fa parte.

imageA presentare le misure l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Fabio Paparelli, il direttore regionale Luigi Rossetti, i tecnici di Sviluppumbria e di Invitalia. In sala numerosi sindaci, interessati dalla crisi Merloni, il consigliere regionale Andrea Smacchi che segue attentamente l’evoluzione della crisi e diversi imprenditori. “Il Programma di rilancio dell’Area “Ex A. Merloni” e gli incentivi per lo sviluppo del territorio rappresentano una opportunità importante che pensiamo possa rappresentare al meglio la tensione verso l’obiettivo di un processo di reindustrializzazione e di sviluppo coerente con una moderna politica industriale”, ha detto intervento Paparelli. “Si apre una prospettiva importante per l’area e per l’intera Umbria – ha proseguito – con un quadro delle politiche e degli strumenti che un moderno progetto di reindustrializzazione dell’area può mettere in campo. Innanzitutto le nuove modalità di attivazione della legge 181 che dal 1 al 30 giugno consentirà la presentazione di programmi di investimento alle imprese dei 17 comuni dell’area Umbra potendo contare su una dotazione finanziaria molto importante pari 13 milioni di euro. Modalità rinnovate che consentono la combinazione di più strumenti a sostegno degli investimenti produttivi, degli investimenti a finalità ambientale e per l’efficienza energetica, dell’innovazione organizzativa nei processi e nei servizi. Con una forte attenzione agli impatti dimensionali ed occupazionali dei programmi su cui si misurerà la valutazione degli interventi che saranno finanziati”.

Dei 35 milioni stanziati, 9 sono riservati alla valorizzazione degli asset della Merloni. “Una scelta importante che guarda non solo alla reindustrializzazione dell’intera area ma anche alla creazione delle migliori condizioni per supportare i programmi di sviluppo. Sempre con riferimento alla valorizzazione delle attività industriali nel settore dell’elettrodomestico – ha continuato Paparelli – voglio rappresentare l’impegno del MISE e delle due regioni per il supporto alla ricerca ed all’innovazione fondamentale per la competitività del settore attraverso l’attivazione dello specifico strumento che, a valere sul Fondo crescita sostenibile finanzia progetti di ricerca e sviluppo, nell’ambito di accordi stipulati dal ministero con le regioni, finalizzati a favorire la competitività di imprese di rilevanti dimensioni e di specifici territori attraverso il sostegno a processi di innovazione che abbiano un impatto significativo sulla salvaguardia e l’aumento dell’occupazione. Una prospettiva – secondo il vicepresidente Paparelli – che si potrà realizzare negli stabilimenti delle Marche ed in parte nel sito umbro di Gaifana con un impegno complessivo pari a circa 20 milioni di euro. Per quanto riguarda la parte relativa alle attività da realizzare in Umbria la Giunta Regionale come noto ha già da tempo deliberato la copertura della propria quota di cofinanziamento per circa 1.100.000 euro che sommata all’analogo impegno della regione Marche fa sì che si raggiunga un importo complessivo pari ad oltre 2.600.000 che si aggiungono a risorse ministeriali per oltre 12.000.000 di euro”.

Nel dettaglio dunque, per i 35 milioni di euro della legge 181, rivolti ad investimenti di almeno 1,5 milioni, sarà pubblicato entro breve l’avviso e nel mese di giugno sarà possibile inviare la domanda per l’ammissione al finanziamento. Per lo strumento regionale, nel mese di maggio sarà pubblicato un avviso a sportello per il finanziamento di investimenti delle imprese con una soglia di accesso pari a 150.000 euro. Il tutto per una dotazione iniziale di tre milioni di euro. Attenzione massima al bacino occupazionale con una specifica misura di incentivo all’assunzione per un massimo di 10.000 euro ad addetto, unitamente agli strumenti esistenti a livello nazionale con il Jobs Act, mirati alla ricollocazione dei disoccupati.

Strumenti fondamentali sui quali gli imprenditori dovranno essere informati. L’appuntamento di Foligno sarà seguito da workshop il 9 maggio e il 10 giugno e da una webinar il 5 maggio. È stato il consigliere regionale Andrea Smacchi a chiedere la replica di appuntamenti informativi anche in altri comuni colpiti dalla crisi. “Siamo in presenza di opportunità – ha detto – che potranno concretizzarsi solo con lo sforzo di tutti gli operatori del settore” e questo sforzo passa anche per una corretta informazione.

Intanto domani e’ in programma un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo sulla JP Industries, dopo quello in cui era mancato Giovanni Porcarelli. Sul piatto il piano industriale della nuova società e un solido accordo con gli istituti di credito che consenta alla realtà imprenditoriale di ripartire.

 

 

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