Ast, Burelli “convoca” sindacati e rsu. La rappresentanza Uilm: “Ci spieghi il piano B”

TERNI – Si terrà venerdì prossimo il primo incontro tra il nuovo amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli, in questi primi giorni di lavoro impegnato nel tour degli impianti, e i rappresentanti delle segreterie delle organizzazioni sindacali di categoria. Lunedì 11, invece, sarà la volta delle rsu. A tal proposito la rappresentanza auspica che l’incontro possa servire a “meglio comprendere le reali intenzioni di prospettiva dell’azienda”. In particolare la rsu della Uil vuole capire “più approfonditamente il significato pratico delle dichiarazione ultime, enunciate dal rappresentante tedesco al ministero dello Sviluppo economico, rispetto al fatto
che la ristrutturazione aziendale non è terminata e rispetto alla preoccupante traduzione di ‘piano B’ già pronto in ThyssenKrupp, come risposta agli effetti dei dazi anti-dumping europei”.
Le Rsu Uilm di Ast ritengono inoltre, che “tale incontro possa rappresentare un momento importante, anche per poter approfondire su alcuni temi fondamentali, quali costo del lavoro, politica manutentiva, di approvvigionamento e commerciale, le indicazioni, volontà e disponibilità, che il nuovo corso aziendale sostanzialmente intende trasmettere e perseguire”. La rappresentanza Uilm ritiene inoltre che “sarebbe bene nell’interesse di tutti i lavoratori, rivendicare con forza, la convocazione disattesa a distanza di 1 anno presso la Direzione Territoriale del Lavoro, dove dovrebbe trovare soluzione definitiva il tentativo conciliativo tra le parti, che a tutt’oggi per strane cause ancora poco chiare, che come Rsu Uilm stiamo approfondendo, non trova una data di incontro certa”.
Le Rsu Uilm infine “pensano, che la chiarezza in relazione ai questi temi, sia propedeutica a non generare particolari allarmismi da una parte o messaggi troppo ottimistici dall’altra, sia importante per il buon andamento dell’Azienda e favorisca infine, rapporti e relazioni industriali che vanno nel senso della correttezza e della serietà, questioni queste che in passato, troppe volte, i lavoratori di Ast hanno visto in modo immeritato venir meno”.

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