Caccia, domani doppiette pronte. In Umbria 29.000 cacciatori

Da domani al via la stagione venetaria, con 20.000 cacciatori nella provincia di Perugia e 9.000 in quella di Terni. Trend in calo per quanto riguarda il numero dei cacciatori che nella Provincia di Terni negli ultimi 5 anni diminuiscono di 1.000 unità, e anche in quella di Perugia subiscono il ribasso. La causa di questa diminuzione va probabilmente individuata nella crisi delle famiglie e nei costi elevati che sono legati alla caccia.

Domani nella Provincia di Perugia saranno impegnate 30 pattuglie di polizia provinciale per garantire il buon andamento della giornata.

“La stagione venatoria che sta per avviarsi sarà anche quest’anno all’insegna dell’alleanza tra cacciatori e territorio sulla base di un calendario che, rispettando le normative nazionali ed europee, è sempre più attento alla salvaguardia degli habitat naturali e della biodiversità”. Lo afferma l’assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini, che nel rivolgere un saluto ai cacciatori e alle associazioni del mondo venatorio nell’imminenza della preapertura della caccia, illustra alcune novità della prossima stagione.

“Rispetto al calendario venatorio approvato nel giugno scorso – sottolinea – abbiamo posticipato la caccia alla marzaiola, che non sarà pertanto consentita nelle giornate di preapertura di lunedì 1 e domenica 7 settembre, mentre potrebbe essere reinserita nell’ultima domenica di preapertura, domenica 14. Per questa data siamo in attesa del pronunciamento del Tar dell’Umbria. Il Tribunale amministrativo regionale – spiega l’assessore – ha infatti accolto il ricorso dell’associazione “Vittime della caccia” relativamente all’inserimento di questa specie fra quelle cacciabili nelle giornate di preapertura, l’1, 7 e 14 settembre”.

“Le nostre politiche venatorie – aggiunge l’assessore – per la scrupolosa ed efficace coerenza con le esigenze di tutela e valorizzazione della nostra fauna e dell’ambiente, supportate dal lavoro dell’Osservatorio faunistico e concretizzata grazie alla condivisione e al rispetto da parte del mondo venatorio, hanno ottenuto riconoscimenti anche a livello comunitario. Siamo pertanto fiduciosi che questo nostro impegno, responsabile e qualificato, possa essere anche in questo caso riconosciuto, confermando la validità di scelte operate tenendo conto della conservazione e della riproduzione delle varie specie”.

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