Centro islamico a Marsciano, cade l’ipotesi Ammeto

MARSCIANO – Per il centro islamico si cercherà un’altra zona rispetto a quella di Ammeto. Lo ha deciso il consiglio comunale approvando un documento che, di fatto, mette nero su bianco i paletti di un rapporto tra la comunità islamica e l’amministrazione, che nei prossimi mesi si intensificherà andando però all’interno dei paletti tracciati.

“Il consiglio comunale – dice il documento – consapevole dei diritti costituzionalmente garantiti a tutte le confessioni religiose, che sono egualmente libere davanti alla legge ed hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano  che tutti i cittadini hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitare in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti ed attività contrari alla legislazione”, si impegna in una precisa ottica, alla luce “di varie criticità emerse, prima ancora della presentazione da parte dell’Associazione Mussulmana Medio Tevere di Marsciano di specifici progetti urbanistici sulla ipotesi di localizzazione in Ammeto di un centro culturale comunque avanzata dall’Associazione anche in sede di Conferenza dei Capigruppo del 18 Agosto 2017″.

Saranno dunque valutati, unitamente ai responsabili dell’Associazione Mussulmani Medio Tevere, altri siti, alternativi ad Ammeto, idonei alla realizzazione di un nuovo centro culturale islamico a cominciare dall’approfondimento dell’ipotesi del Centro “il Melograno” già di proprietà comunale e non escludendo aprioristicamente altre opportunità; c’è l’impegno a costituire anche a livello comunale “un tavolo interreligioso” in modo da offrire uno spazio di confronto diretto fra i rappresentanti delle varie religioni e le Istituzioni e la comunità locale.

Sarà sottoscritto, alla presenza del Prefetto, fin da subito, con l’Associazione Mussulmani Medio Tevere di Marsciano una convenzione che raccolga e contestualizzi i contenuti del Patto Nazionale per un Islam italiano. Nel caso di realizzazione di un Centro Culturale islamico in un bene di proprietà comunale, un comitato di gestione misto”. Il tutto con il coinvolgimento della conferenza dei capigruppo e delle commissioni consiliari sullo stato di avanzamento degli impegni assunti dal consiglio comunale.

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