Comune di Perugia, c’è il nuovo regolamento: andranno in streaming anche le commissioni

PERUGIA – Approvato dall’assemblea cittadina, con 21 voti a favore, 3 contrari e 3 astensioni, il regolamento per le riprese audiovisive delle sedute del Consiglio e delle commissioni consiliari permanenti.

Come ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Varasano, la proposta di regolamento era stata già approvata in commissione, lo scorso, 16 gennaio con 7 voti a favore e due contrari, dopo un lungo iter, partito dalla petizione popolare presentata dal delegato civico Michele Guaitini, integrata con una successiva proposta presentata dal consigliere Miccioni, quindi, redatta in versione definitiva dagli uffici nel testo oggi in approvazione. “Questo regolamento –ha detto il presidente Varasano- sarà un’opportunità di trasparenza ulteriore, ma anche motivo di responsabilità in più per i consiglieri.”

Critica nei confronti del testo si è detta la capogruppo M5S Rosetti, per la quale il regolamento non è affatto necessario ai fini dello streaming. “Il regolamento così com’è –ha detto- sarà solo un modo per mettere un bavaglio ai consiglieri, facendo decidere ai presidenti di commissione cosa è opportuno o meno che un consigliere dica.” Rosetti ha poi annunciato il voto contrario, chiedendo peraltro di emendare l’atto con l’abolizione dell’art. 4 dello stesso, relativo alle limitazioni alle riprese.

Il consigliere Pd Miccioni ha, invece, ribadito la necessità di un regolamento ai fini di garanzia della privacy. “La trasparenza è fondamentale –ha detto Miccioni- ma il consiglio comunale non è un talk show e il regolamento serve per andare incontro alle esigenze di trasparenza, garantendo comunque un dibattito serio.” Miccioni ha quindi annunciato il suo voto favorevole al testo, che ha definito migliorativo rispetto a quello precedente.

Dal canto suo, anche il presidente Varasano è intervenuto sull’art. 4 aggiungendo che vi possono essere esigenze di riservatezza, non tanto per i consiglieri, che sono soggetti pubblici, quanto per altri ospiti che siano chiamati ad intervenire nelle commissioni. A suo avviso, inoltre, la votazione a maggioranza semplice del divieto di effettuare riprese prevista nello stesso articolo 4 è da intendersi come una tutela in più per le opposizioni.

Anche il consigliere Bori si è detto favorevole, ricordando come, nello scorso mandato, sia stato proposto in maniera innovativa di inserire lo strumento della diretta streaming dei consigli comunali. Il consigliere Pd ha comunque sottolineato la necessità di mantenere un archivio delle registrazioni, anche al fine di valutare l’impegno dei consiglieri comunali nel corso del loro mandato.

“Se questa fosse una trasmissione televisiva, lo share sarebbe talmente basso che l’avrebbero già chiusa. –ha detto ironicamente il consigliere di FdI Piero Sorcini, sottolineando subito dopo che “se lo streaming è un dovere istituzionale innegabile, dobbiamo anche essere consapevoli che il nostro dovere in commissione è quello di approfondire prima di arrivare al consiglio e non vorrei che la presenza dello streaming possa diventare un’occasione per qualche consigliere solo per trovare del consenso spicciolo. E’ necessario –ha concluso- che lo streaming si faccia secondo regole ben definite.”

Per la capogruppo Pd Bistocchi, infine, quello del regolamento è sicuramente un testo migliorabile, nel quale peraltro il suddetto art. 4 non brilla per coraggio, “ma –ha detto – non tradisce il principio di democrazia che ne è alla base.” La capogruppo, annunciando il voto favorevole del Partito Democratico, ha anche ricordato la discussione lunga, articolata e anche un po’ sofferta del regolamento e la piena competenza del consiglio comunale nella sua adozione.

Competenza che è stata ribadita anche dall’assessore Calabrese nel suo intervento, nel quale, peraltro, ha ricordato la diversità dei lavori del consiglio comunale e delle commissioni, per le quali non è in discussione la pubblicità, quanto piuttosto le modalità con cui attuarla.

Al termine del dibattito, il Presidente Varasano ha messo in votazione l’emendamento della consigliera Rosetti per l’abolizione totale dell’art. 4, che è stato respinto con 8 voti a favore, 9 contrari e 6 astenuti; quindi, ha sottoposto al voto dell’assemblea il regolamento nella sua interezza e questo è stato approvato con 21 voti a favore, 3 astenuti (Camicia, Cenci, Nucciarelli) e 3 contrari (Rosetti, Giaffreda e Pietrelli).

Il Regolamento si compone di 6 articoli: 1) oggetto e finalità; 2) riprese audiovisive e diffusione in streaming delle sedute sul sito web istituzionale; 3) riprese audiovisive e fotografiche delle sedute pubbliche del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari permanenti da parte degli operatori degli organi di stampa; 4) limitazioni alle riprese fotografiche ed audiovisive; 5) norme finali; 6) entrata in vigore.

Questi i punti salienti:

La finalità delle riprese (art. 1) è di garantire la più ampia e tempestiva diffusione e conoscibilità delle attività di Consiglio e Commissioni in attuazione del principio di trasparenza amministrativa e per promuovere la partecipazione dei cittadini all’attività politico-amministrativa del Comune di Perugia, nel rispetto delle esigenze di tutela della riservatezza di cui alle disposizioni vigenti in materia. Al comma 3 lo stesso articolo stabilisce che la registrazione audio-video è riservata alla sola Amministrazione e agli organi di stampa.

All’art. 2 (riprese e diffusione in streaming) si stabilisce che il Comune realizza direttamente la ripresa e la diffusione audiovisiva delle sedute in streaming sul proprio sito. Le registrazioni saranno archiviate in apposita sezione del sito in ordine cronologico a disposizione degli utenti. E’ fornita preventiva informazione ai partecipanti alla seduta dell’esistenza di videocamere mediante apposizione di cartellonistica. Le telecamere saranno orientate in modo da non inquadrare, per quanto possibile, il pubblico né altri soggetti, bensì i membri dell’Amministrazione.

All’art 3 (riprese delle sedute pubbliche da parte degli organi di stampa) il regolamento stabilisce che le riprese, attenendo all’esercizio del diritto di cronaca sono di norma consentite senza il consenso degli interessati. I rappresentanti delle testate giornalistiche che intendono effettuare riprese devono accreditarsi presentando al Presidente del Consiglio o di commissione comunicazione anche solo verbale. Il medesimo articolo prevede anche che siano i Presidenti di Consiglio o Commissione a garantire che le modalità di ripresa non interferiscano con l’ordinato svolgimento dei lavori.

L’art. 4 (limitazioni) prevede che “il presidente del Consiglio o di commissione dispone, previa votazione dei presenti, i divieto di effettuazione delle riprese ogni qualvolta si ritiene che vi possa essere un pericolo per la tutela della riservatezza dei soggetti coinvolti, fermo restando i casi in cui la seduta è segreta ai sensi del regolamento del Consiglio comunale.”

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