La ragazza escursionista morta sul Monte Rosa, volontaria a Norcia dopo il terremoto

Paola Viscardi, la giovane escursionista di 28 anni, morta assiderata sul monte Rosa, era stata una delle volontarie che aiutò la popolazione di Norcia subito dopo il terremoto del 2016. C’è un pò di Umbria nei ricordi di questa ragazza che scalava le vette più importanti d’Italia. E’ morta dopo aver vagato tra il ghiacciaio nel disperato tentativo di trovare la via che la portasse a valle. Paola era in compagnia della sua amica del cuore, un rapporto di amicizia nato fin da quando erano piccole e coltivato tra escursioni e scalate. Anche lei, Martina Svilpo, 29 anni, ha perso la vita in mezzo ad una bufera di neve con i piedi congelati. Martina è morta  per un arresto cardiaco, Paola è arrivata viva al rifugio dove per circa due ore i soccorritori hanno cercato di rianimarla. Tutto inutile.  Nei loro scatti sui social ci sono tutte le escursioni e scalate affrontate insieme. Le Dolomiti, le Tre Cime di Lavaredo , l’Alpe Devero nel Verbano. Paola e Martina , zaino in spalla, anche sabato avevano deciso di scalare il Monte Rosa. Una a fianco dell’altra, accompagnate da un amico,  erano salite in vetta. E lì sono state tradite dal freddo. Sono morte assiderate. Paola viveva con i genitori in una casetta immersa nel verde nel comune di Masera, di lei rimarrà il sorriso e la solarità, raccontano in paese. Ma soprattutto era una ragazza generosa, altruista e solidale. Non esitò a lasciare la sua terra, cinque anni fa, per raggiungere altre montagne e valli distrutte da una terribile scossa di terremoto. Anche in quella circostanza , zaino in spalla, raggiunse Norcia  per prestare soccorso alle popolazioni rimaste senza casa, agli anziani costretti a lasciare ricordi e beni sotto le macerie. Paola era così, amava la vita e si prendeva cura dei bisognosi. Amava le Dolomiti ma abbracciò i Sibillini. Durante il lockdown dello scorso inverno scriveva: ” Torneremo ad abbracciarci sulle nostre montagne”. Quell’abbraccio che per Paola – dopo l’esperienza di Norcia – comprendeva non solo le Tre Cime di Lavaredo ma tutta la catena del Vettore.