Crisi in Regione, un documento per il rilancio della legislatura

PERUGIA – E’ stato un gruppo in due tempi quello di martedì in consiglio regionale. Il primo appuntamento intorno all’ora di pranzo, interlocutorio. Il secondo in serata, dopo un pomeriggio di lavori d’Aula. Qui l’approvazione all’unanimità del documento di rilancio dell’attività amministrativa, che fissa paletti e mette tempi sugli obiettivi da raggiungere. Il primo che ne annuncia la fumata bianca è il segretario dem Giacomo Leonelli che dal suo profilo Facebook annuncia il voto all’unanimità. “A questo punto – scrive – preso atto della ritrovata unità sulle priorità dei prossimi mesi, ritengo che ci siano tutte le condizioni per una ricomposizione della giunta regionale così come auspicato dai nostri elettori e militanti e condizione fondamentale sia per una ritrovata piena agibilità dell’azione del PD regionale, sia per realizzare il programma con il quale ci siamo candidati a guidare l’Umbria”.

I tasselli dunque sembrano essere andati a posto, compreso quello del rientro di Luca Barberini, ex assessore regionale alla Sanità, a Palazzo Donini, a capo delle deleghe che aveva lasciato a febbraio e che la presidente Marini aveva riassegnato. Chi ha partecipato all’incontro parla di una riunione tranquilla, con un clima sereno e l’intenzione di tutti alla ripartenza con fiducia, nel pieno segno della condivisione dei processi amministrativi. Intanto la nuova spinta rinnovatrice è stata messa nero su bianco in un documento che parla di “sfide” in vista dell’apertura di una “nuova stagione del regionalismo umbro, rinforzando la capacità riformatrice e sostenendo quello sforzo di cambiamento ed innovazione che esprime e che chiede la comunità umbra in tutte le sue articolazioni, a partire dal tessuto produttivo, dalle imprese, dai giovani e dal lavoro, rafforzando i caratteri della coesione ed inclusione sociale ed offrendo nuove opportunità ai giovani, valorizzando merito e capacità”. Il documento individua alcune macroaree di intervento ma anche cinque progetti in cinque mesi, con l’obiettivo di rilanciare l’azione riformatrice della maggioranza uscita dalle urne lo scorso anno.

L’Umbria dovrà giocare un ruolo territoriale importante nel sistema dell’Italia Centrale. L’approvazione del referendum costituzionale sarà fondamentale per delineare “la regione che verrà” e l’Umbria dovrà svolgere un ruolo da protagonista in quanto “baricentrica”. Su questo fronte il documento spiega che “va rafforzato questo ruolo e occorre  mettere in campo un nuovo sistema di rapporti istituzionali tra Regione e Comuni, stante anche il venire meno del ruolo tradizionale delle province. Tale nuovo rapporto si esplicherá attraverso vere e proprie intese territoriali che partendo dalle esperienze di coprogettazione di agenda urbana e delle aree interne, ridefiniscano un nuovo quadro di priorità”. Servirà una massima spinta al “processo riformatore”. Torna nel documento un “progetto organico di riforma sia sul tema delle partecipate sia sul tema del completamento degli assetti endoregionali, nonché dei pubblici servizi, in sintonia con le riforme del governo Renzi, con l’obiettivo di ridurre, snellire e rendere più competitiva, efficiente e qualificata la pubblica amministrazione regionale, sia quella rappresentata dall’Ente Regione e dalle sue Agenzie, sia quella del sistema delle autonomie locali e delle loro società partecipate operanti nell’ambito dei servizi pubblici locali”. Il tutto da discutere e partecipare con gli attori del sistema regionale, quindi dal basso, anche con un nuovo rapporto con le parti sociali. “In tale quadro – uno dei passaggi strategici – diventa fondamentale un forte ricambio delle classi dirigenti, che valorizzi le competenze, il merito, accettando la sfida del doppio mandato, giá in essere per consiglieri e parlamentari e che veda nell’introduzione di modelli di rotazione un principio guida anche negli assetti della macchina burocratica organizzativa “.

Nelle priorità anche “lavoro e competitività delle imprese”. Il tema del lavoro viene identificato come centrale “in un momento in cui la ripresa si consolida. Innovazione, ricerca, digitalizzazione, banda larga nelle cittá e nelle aree industriali ed artigianali, strumenti per la reindustrializzazione delle aree di crisi ( area ex Merloni e Terni-Narni in particolare), internazionalizzazione, sono le parole chiave per rilanciare la nostra economia – si legge nel documento – e offrire prospettive di lavoro ai giovani da un lato e la possibilità di reinserimento nel circuito lavorativo di coloro che ne sono usciti a causa della crisi”. Due in questo senso le emergenze verso le quali le politiche attive dovranno concentrarsi: giovani neet e disoccupati di lunga durata. Sul capitolo welfare fanno la parte del leone le misure relative al reddito per l’inclusione attiva e quindi la lotta alla povertà. “Sessanta milioni di euro tra risorse nazionali e regionali rappresentano la scommessa virtuosa per la lottá alla povertà, restituendo dignità alle famiglie che in questi anni di crisi hanno visto aumentare le proprie difficoltà, non in una logica meramente assistenziale ma cercando di dare a una prospettiva occupazionale e di vita dignitosa. Questa è la scommessa che dovremo vincere per tenere insieme il tessuto sociale di questa regione. Questo l’obiettivo prioritario”. Ci sono poi le approvazioni del nuovo Piano sanitario regionale e del nuovo Piano sociale regionale, sono gli altri obiettivi principali così come il lavoro per la salvaguardia del sistema sanitario pubblico e universalistico, innovandolo e cambiandolo per renderlo economicamente sostenibile e al passo con i tempi. Quindi stop liste d’attesa chilometriche, digitalizzazione della sanità e piano di riassetto organizzativo da avviare immeditamente, che tenga conto sia delle esigenze di rafforzamento della struttura afferente all’assessorato alla salute, sia della necessità di razionalizzazione della rete ospedaliera, che della medicina del territorio (c.d. h16/h24) son altrettanti obiettivi da raggiungere rapidamente.

Non secondario il capitolo infrastrutture, così com’è strategica l’attenzione verso la pubblica amministrazione, che deve essere considerata amica dei cittadini e delle imprese. “Necessario un nuovo organizzativo. “La Giunta regionale ha avviato una fase sperimentale di una necessaria riforma della macchina amministrativa regionale con l’obiettivo di ridurre le posizioni dirigenziali, valorizzare le professionalità, favorire la rotazione degli incarichi apicali, semplificare organizzazione ed utilizzare le potenzialità del digitale per aumentare efficacia ed efficienza, in linea con la riforma Madia”. In tale ottica però occorre – dice il documento – entro l’estate dare rapida attuazione al  piano triennale della semplificazione approvato dal Consiglio regionale, attivare i tavoli tematici per la semplificazione con le associazioni di categoria e gli stake holders ed avviare il percorso di co-progettazione sui principali temi individuati nel piano.

Una importante novità sta nella convocazione degli “Stati generali dell’Umbria”. “Entro il mese di luglio si procederà alla convocazione degli Stati generali dell’Umbria, convocata dal Presidente della Giunta Regionale e rivolta a tutti gli amministratori pubblici (regionale, dei comuni, degli enti di area vasta, delle agenzie regionali, società partecipate, IPAB, GAL,  comunanze agrarie,ecc…), alle parti sociali, all’associazionismo. All’assemblea saranno invitati a partecipare rappresentanti delle istituzioni europee e del governo  Nazionale, al fine di imprimere una forte accelerazione ed implementazione all’azione di governo regionale, in sintonia con il governo nazionale e con il sentire comune degli Umbri”. Questo processo servirà a garantire la piena operatività della Giunta Regionale e della presenza dell’assessore con delega alla sanità e al welfare. Per questo raccogliendo le proposte di innovazione che sono state alla base del confronto politico interno alla maggioranza ed al PD si ritiene importante avviare un percorso deciso di cambiamento, condiviso dall’intero gruppo  consiliare Del PD e della maggioranza e basato sulla piena funzionalità ed agibilità politica della giunta”.

Per il 2016 intanto cinque le priorità indicate:  Lotta alla povertà e sistema di inclusione attiva, ( 59 milione per i prossimi 3 anni);  Avvio del piano per il lavoro ( 60 milioni per la ripresa occupazionale); Manifattura 4.0 ( processi di reindustrializzazione delle aree di crisi e sostegno allo sviluppo delle imprese resilienti); Riforma definitiva delle partecipate, dei servizi pubblici, degli assetti endoregionali e della macchina amministrativa; Innovazione ( banda larga su territorio regionale, digitalizzazione etc.).

 

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