Ex Merloni, prorogato di due anni l’accordo di programma. Smacchi: “E’ la notizia che aspettavamo”, Bravi: “Bene, ma non è sufficiente”

“La proroga dell’accordo di programma per due anni è una buona notizia per i lavoratori ex Merloni, per la fascia appenninica e per tutta l’Umbria. Una novità che stavamo aspettando e che ci fa guardare con maggiore fiducia al futuro”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) commenta la notizia della firma dell’atto integrativo della proroga dello strumento che mette sul piatto 35 milioni di euro per il rilancio dell’area colpita dalla crisi, ormai giunto alla scadenza.

“La proroga, insieme alla rimodulazione dell’accordo di programma, che dovrebbe essere presa in esame dalla Conferenza Stato – Regioni del prossimo 19 marzo, permetterà così di poter attuare e concretizzare tutti quei piani di investimento e progetti possibili per il territorio. Si va attuando quindi lo scenario tracciato dal viceministro De Vincenti nell’incontro di gennaio.  Fino ad ora – aggiunge Smacchi – troppe opportunità sono state perse a causa della burocrazia, che ha spaventato gli imprenditori, andati altrove ad investire. Snellimento di cavilli e procedure e un tempo supplementare per attuare i progetti sono le ricette giuste per il rilancio di un’area che ha sofferto anche troppo e che aspetta il giusto rilancio. Tutti gli attori però devono fare la propria parte. E’ arrivato infatti il momento degli imprenditori. Mi auguro – conclude Smacchi – che possano mettercela tutta e investire sulla dorsale appenninica”.

Sulla questione interviene anche il segretario regionale della Cgil, Mario Bravi. “La proroga di due anni dell’accordo di programma sulla ex Antonio Merloni è un fatto importante, ma non sufficiente – dice Bravi – Occorre ora passare dalle parole ai fatti, perché l’are appenninica umbro-marchigiana ha subito dei durissimi colpi nel corso degli ultimi anni di crisi e necessita di un sostegno reale per risollevarsi”.

“La Cgil dell’Umbria, insieme a quella delle Marche e alla Cgil nazionale – assicura Bravi – vigilerà perché si concretizzino finalmente gli sforzi per la reindustrializzazione dell’area, fatto che comporta un ruolo vero delle imprese e delle loro associazioni, e il recupero dell’occupazione di migliaia di persone, a partire da quelle impiegate nella Jp Industries la cui attività è ancora ferma”.

 

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