Ferrovia, audizione a Palazzo Cesaroni. Fagioli (Umbria Tpl): “Scarsa manutenzione perché poche risorse”

PERUGIA – La manutenzione della linea ferroviaria regionale è fortemente limitata dalla mancanza di stanziamenti per questo capitolo, nonostante i fondi (35 milioni di euro) che la Regione trasferisce alla società: è quanto emerso dall’audizione di stamani nella seconda commissione del consiglio regionale con il direttore del servizio ferroviario di Umbria Tpl e Mobilità spa, Mauro Fagioli, il quale ha anche spiegato che la chiusura della tratta ex Fcu Perugia Ponte San Giovanni-Sant’Anna, i bassi limiti di velocità imposti ai convogli e la chiusura della linea tra Città di Castello e San Sepolcro sarebbero legati alla mancanza di manutenzione e al conseguente stato di degrado dell’infrastruttura.

“Negli anni – ha aggiunto Fagioli – abbiamo avuto a disposizione circa due milioni di euro all’anno per la manutenzione”. “La crisi aziendale – ha puntualizzato – ha portato, dal 2015, a non avere un livello sufficiente di manutenzione. Dal primo giugno al 31 dicembre 2016 abbiamo avuto 742 mila euro per la manutenzione di quell’anno, ma 450 mila sono serviti per ottemperare a nuove prescrizioni del ministero sulla tratta Città di Castello-San Sepolcro. I restanti fondi sono serviti per il taglio della vegetazione, non ancora portato a termine.

Nel 2017 con 39 mila euro sono state acquistate barriere di cemento per chiudere quattro passaggi a livello a Perugia e San Sepolcro. Ad oggi non ci sono altri fondi per la manutenzione”.
Fagioli ha poi riferito che “quattro treni ‘Pinturicchio’ oggi non vengono utilizzati perché a Ponte San Giovanni non ci sono binari elettrificati: mancano cinque chilometri strategici, quelli tra Ponte San Giovanni e Sant’Anna. Vanno adeguati agli standard circa 45 chilometri di binari: i 50 milioni di euro previsti dal Governo potrebbero essere utili, ma ne servirebbero altri 100 per tutta la linea. Quelli stanziati serviranno per la manutenzione (32 milioni, 8-9 mesi di lavori) e per i segnali a terra (18 milioni, 44 mesi)”.

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