Foligno Calcio, Comune revoca concessione dello stadio. Libera Umbria: “Nostre preoccupazioni erano fondate”

FOLIGNO – Il Comune di Foligno ha revocato oggi, con effetto immediato, la concessione per la gestione dello stadio Blasone alla società “Città di Foligno 1928 srl – Associazione dilettantistica”, dopo il provvedimento emesso dal prefetto di Perugia con la comunicazione antimafia a carattere interdittivo nei confronti della società. Per questo motivo che i Falchetti domenica non sono scesi in campo contro l’Avezzano, perdendo a tavolino per zero a 3. Cosa che accadrà da qui alla fine del campionato, visto che il Foligno non avrà più uno stadio in cui giocare.
Sulla questione è intervenuta anche Libera Umbria: “Purtroppo le nostre preoccupazioni si sono rivelate fondate e oggi il Foligno Calcio è la prima società sportiva dell’Umbria commissariata per mafia. Un epilogo che probabilmente si sarebbe potuto evitare con maggiore attenzione da parte delle autorità preposte.
Attenzione e controlli che chiedevamo come Libera l’estate scorsa, quando la società sportiva passava nelle mani di soggetti già gravati da pesanti accuse. Ma la situazione è stata evidentemente sottovalutata dalle istituzioni, con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti. Auspichiamo a questo punto che il caso Foligno possa essere quantomeno un vaccino contro il ripetersi di simili gravi episodi in futuro”.
“Intanto – proseguono da Libera Umbria – la nostra regione conosce il secondo commissariamento per mafia – dopo il clamoroso caso Gesenu e senza dimenticare la vicenda dell’hotel Subasio e il processo Quarto passo, per il quale saremo di nuovo in aula il prossimo 30 gennaio a Perugia, oltre a situazioni che ci allarmano fortemente come alcuni episodi denunciati nella Valnestore – a testimonianza di come gli interessi mafiosi siano sempre più forti anche in Umbria, richiedendo una risposta altrettanto forte da parte di tutte le istituzioni e soprattutto una presa di coscienza piena da parte della società civile. Libera, con tutti i suoi presidi ed i suoi militanti sarà parte attiva e responsabile in questo percorso. A tal proposito, ancora una volta, sollecitiamo l’operatività dell’Osservatorio e della Commissione Regionale antimafia.”

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