Foligno, torna l’incubo del ’97, nelle frazioni di montagna gente sotto choc

FOLIGNO – Stanotte, alle 3.36, a Foligno è tornato l’incubo di vent’anni fa, a quella notte del 27 settembre del 1997, quando la terra tremò fino a spaccare case, chiese, strade, seminando morte e distruzione. La scossa è stata forte anche qui e la gente è scesa in strada terrorizzata. Alcuni hanno dormito fuori, accampati nelle macchine come vent’anni fa, in centro storico come in periferia. Nelle frazioni di montagna la gente è ancora sotto choc. A Colfiorito e dintorni, che furono epicentro del sisma del ’97 che colpì Umbria e Marche, ci sono stati attacchi di panico. Diverse persone che sono scappate di casa in fretta e furia chiudendosi dietro la porta senza poi poter rientrare. E sono stati tanti gli interventi dei vigili del fuoco: sopralluoghi per capire eventuali danni,ma anche per aprire le porte rimaste chiuse e consentire ad alcuni di rientrare, magari per prendere qualcosa di caldo da mettere addosso. Sì perché nessuno da queste parti se l’è sentita di tornare dentro, dopo l’esperienza del ’97 che distrusse interi paesi.
“E’ stato bruttissimo – racconta un’anziana di Colfiorito – una paura enorme, poveraccia quella gente, noi sappiamo che significa!”.
Sono pochi quelli che hanno voglia di parlare, fa troppo male il ricordo di quel settembre del ’97 quando alle 2.33 ci fu una forte scossa di magnitudo 5.8 con numerose case danneggiate gravemente, il colpo di grazia qualche ora dopo: alle 11.42 un terremoto ancora più forte con magnitudo 6,1 e nono grado della scala Mercalli, con una profondità di circa 10 chilometri completò l’opera, seminando morte e distruzione totale. Fortunatamente le scuole erano state chiuse, altrimenti sarebbe stata una strage. Seguirono settimane e mesi angoscianti lo sciame sismico fu sfiancante. Il colpo mortale lo diede, il 14 ottobre, il crollo del torrino del palazzo comunale, simbolo della città.
“Pensare a quei giorni – dice una signora di Cesi, vicino Colfiorito – mi fa rabbrividire. Stanotte ho rivissuto le stesse sensazioni, è stato forte allo stesso modo forse è solo durato meno. Compatisco le persone che stanno in quelle zone distrutte”.
“Stamattina sono dovuto andare dal medico – racconta un uomo sulla sessantina di Foligno – ho avito una specie di attacco di panico stanotte, mi è sembrato tornare a vent’anni fa quando ho perso tutto, Non so se stanotte dormirò in casa, credo di no”.
Diverse le persone che, a Foligno, si sono rivolte al pronto soccorso o a medici di famiglia per problemi di salute generati dalla paura. Una cosa simile è accaduta a Spoleto, con la Usl Umbria 2 che ha invitato la cittadinanza a rivolgersi ai servizi di pronto soccorso soltanto nei casi di effettiva necessità, evitando accessi e afflussi impropri per prestazioni che possono essere garantite dal proprio medico curante o dai pediatri di libera scelta. Tutto ciò anche considerando che le strutture sanitarie dell’Umbria sono pronte a gestire l’arrivo dei pazienti dalle aree del Lazio e delle Marche, duramente colpite dal sisma.

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