Geotermia, l’azienda in Seconda commissione: “Il nostro impianto unico al mondo”

PERUGIA – Dopo i contrari all’impianto geotermico di Castelgiorgio, di fronte alla Seconda commissione di Palazzo Cesaroni è arrivata l’azienda con i suoi consulenti. La ITWLKW Geotermia Italia S.p.A, l’impresa che ha presentato il progetto tanto discusso, si è presentata con il dottor Diego Righini, manager e consigliere delegato dell’azienda, il progettista Alberto Bottai, il direttore scientifico e progettista Franco Barberi e i consulenti Francesconi, Fratini, Mincini e Pietro Paluello per le Relazioni esterne. Un parterre di consulenti di tutto rispetto che per oltre tre ore hanno risposto colpo su colpo al fuoco di domande dei consiglieri regionali. I più scatenati sono stati i leghisti Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, oltre al capogruppo M5S Andrea Liberati e non è mancato qualche momento di tensione con il manager.

“C’è una normativa nazionale molto stringente – ha detto il dottor Righini – per chi tratta questo tipo di impianti. Il clamore e la problematica intorno al nostro progetto, probabilmente, è dettata dalla mancanza di informazione e di chiarezza”. A Franco Barberi e all’ingegner Bottai è toccato entrare nello specifico di quanto previsto a Torre Alfina, con tanto di slide. L’impianto di Torre Alfina si propone di essere una struttura pilota, caratterizzata da una potenzia massima di 5 Mwe ed emissioni nulle nell’ambiente, con totale reiniziezione del fluido geotermico. Si tratta di un impianto pilota totalmente ecocompatibile, unico al mondo. Per quanto attiene al grado di sismicità, dato che non ci sarà alcuna frattura di rocce, rimarrebbe quello attuale, indipendentemente dall’impianto. Non viene prodotta sismicità aggiuntiva. Cinque i pozzi per la produzione di acqua calda che sarebbero ubicati in tre piazzole, un sistema di tubazioni di convogliamento che consentirà di condurre l’acqua calda dai pozzi fino all’impianto Orc per la produzione di energia elettrica attraverso il recupero di calore dall’acqua calda geotermica. E’ previsto un carico di traffico stradale per l’esercizio della centrale sostanzialmente nullo, assenza di immissioni nell’ambiente di prodotti nocivi o con effetto serra, nessun impatto olfattivo nell’ambiente circostante, larga disponibilità di calore per usi termici diretti con ulteriore abbattimento dell’inquinamento da fonti fossili: riscaldamento edifici, acqua uso sanitario e piscine, serricoltura.

La legge non prevede finanziamenti pubblici per la realizzazione di questo tipo di impianti; il rischio è tutto per le imprese che effettuano l’investimento. Rassicurazioni anche sull’impatto fluido geotermico, sulla probabilità di microsismi e sulla “discrasia tra capitale sociale della Società in questione e l’investimento complessivo di 35 milioni (“la società – è stato risposto – deve produrre una fideiussione a garanzia  delle attività in programma per le quali viene calcolato a priori il ripristino ambientale”)”. A sollecitare Barberi su un suo eventuali conflitto di interessi è stato il Movimento cinque stelle. Barberi ha detto di sentirsi “tranquillo perché non si tratta di alcun conflitto di interessi”, in quanto, “mia è un ricercatore con competenza specifica su argomenti quali i parametri ambientali ed il monitoraggio, ed è l’Istituto a decidere a che affidare il compito. La remunerazione per il lavoro svolto non viene poi effettuata dalla Società”.

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