Gubbio, firmato il protocollo per la legalità e la sicurezza [FOTO]

GUBBIO – “Uno strumento utile anche a ristabilire il senso di comunità”. Così il sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci che questa mattina ha partecipato alla firma del Protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale”, sottoscritto a Palazzo Pretorio dal sindaco Filippo Stitrati, dal sottosegretario Bocci e dal Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro. Anche gubbio così si unisce alla quindicina di Comuni che hanno scelto di sottoscrivere il documento che mette in sinergia tutte le forze dell’ordine e interviene in vari settori della vita pubblica. Arriva a compimento dunque un iter avviato anche grazie all’ordine del giorno della consigliera Virna Venerucci (Pd) poi approvato all’unanimità dal consiglio comunale, presente con il consigliere regionale Andrea Smacchi.

“È fondamentale mantenere collaborazione e coordinamento tra i vari soggetti chiamati a lavorare in questo campo – ha detto Stirati – Abbiamo rilevato quanto ci sia bisogno di dare segnali di affidabilità e sicurezza e chiara informazione. Di fronte alla non correttezza delle informazioni infatti si reagisce in maniera poco costruttiva. È facile giocare sugli istinti dei cittadini che vivono queste situazioni in maniera fin troppo irrazionale”. Chiaro il riferimento alla vicenda dei profughi, al centro di un incontro con il prefetto questa settimana. “Il protocollo rimette insieme una capacità di dialogo e di azione in quelle sfere sempre di più di competenza dei comuni – ha detto il prefetto Cannizzaro – possiamo vaneggiare sui sistemi di controllo per l’emigrazione ma se non abbiamo un quadro chiaro non possiamo fare nulla. Lo strumento che andiamo a sottoscrivere è prezioso è richiesto sempre di più da tutti i comuni, segnale di una diversa sensibilità che non può non far bene alla comunità locale”.

Fondamentale, per il sottosegretario Bocci, anche il segnale dello Stato che si avvicina ai territori, uscendo dai palazzi, e recandosi nei comuni. “Attraverso questi segni coinvolgiamo la comunità tutta alla stesura di uno degli impegni più dedicati che le istituzioni possono assumersi. Impegni che la legge non ci obbliga a prendere ma che dimostrano la consapevolezza sul fatto che queste cose rispondono ad un bisogno. Importante – ha detto Bocci – è continuare a investire su appuntamento come questi, per costruire la consapevolezza della comunità”.

Bocci si è concentrato anche sul tema dell’immigrazione. “In Umbria non ha ragione per dire che è arrivato di tutto e mettere a rischio il sistema di coesione. C’è stata una selezione su quello che arrivava e per questo voglio ringraziare l’amministrazione dell’Interno. C’è stata una opera di presidio e monitoraggio straordinario delle forze dell’ordine. Chi viene e rispetta anche la libertà degli altri può rimanere, perché l’Umbria è una regione famosa per l’accoglienza. Chi viene per delinquere deve essere espulso. L’immigrazione – ha proseguito Bocci – è un fenomeno che va gestito con equilibrio e serenità, perché le presenze non possono mettere a rischio la tenuta e la coesione sociale”.

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