Il Papa incontra i terremotati: “Ricostruire e ripartire senza perdere la capacità di sognare”. E fa una promessa alla Marini: “Tornerò in Umbria”

ROMA – Incontro commovente e toccante come era previsto, quello tra Papa Francesco e le popolazioni terremotate del centro Italia. Bergoglio ha incontrato le popolazioni in udienza, senza un discorso preparato, parlando con il cuore e con tutti i sentimenti.  Presenti anche la presidente della Regione Catiuscia Marini, il commissario straordinario Vasco Errani e il capo della Prociv Fabrizio Curcio. “Il peggio per voi è fare un sermone, faccio mie le vostre parole. Qui non c’è posto per l’ottimismo, ma c’è posto per la speranza”. “L’ottimismo serve per andare avanti, non ha sostanza come ha invece la speranza”, ha aggiunto dicendosi orgoglioso dei parroci che non hanno lasciato la propria terra.

papa-terremotati“Ricostruire, ricominciare, ricominciare da capo, ma anche ricominciare senza perdere la capacità di sognare, sognare, avere il coraggio di sognare una volta di più”. Il Papa ha ricevuto i terremotati in Aula Paolo VI. Ricordando di aver già ringraziato sia autorità che vigili del fuoco che volontari, il Pontefice ha, infine, rivolto un grazie anche a “tutti quelli che si sono immischiati in questo dolore vostro perché quando uno fa la lista sempre si vede chi non ha detto, no, a tutti”.

“Voi sapete che vi sono vicino, quando mi sono accorto di quello che era accaduto, quando quella mattina appena sveglio ho trovato un biglietto dove si parlava delle due scosse – racconta il pontefice – Due cose ho sentito: ci devo andare, e poi ho sentito dolore, molto. Con questo dolore sono andato a celebrare la messa. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per aiutarci a ricostruire i cuori, le case, il tessuto sociale e anche per ricostruire con il vostro esempio l’egoismo dei nostri cuori, di noi che non abbiamo avuto questa sofferenza. Le ferite del cuore ci sono – ha continuato il pontefice – ma per ricostruire ci vogliono il cuore e le mani, le mani di tutti, quelle di Dio con cui artigiano ha fatto il mondo, le mani che guariscono. A me piace benedire le mani ai medici, perché servono per guarire, le mani dei vigili del fuoco”.

Alla presidente Marini Bergoglio ha fatto anche una promessa, quella di tornare in Umbria. Marini ha sottolineato come sia stato “particolarmente apprezzato e motivante” l’incontro con Papa Francesco che “ha dimostrato ancora una volta grande affetto e solidarietà alle persone e ai territori colpiti dal sisma”. “Importante – ha aggiunto – il richiamo alla concretezza e al lavoro straordinario che ha fatto il Santo Padre. E molto significativo il passaggio in cui ha esortato a non puntare all’ottimismo, bensì alla speranza: occorre, infatti, restituire speranza e fiducia per la ricostruzione – ha concluso Marini – sia quella materiale e concreta a cominciare dalle case, sia quella spirituale e quindi, della coesione sociale”.

 

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