Spoleto, l’autore della mail contro la Bececco si fa vivo: “Transgender era rivolto al Pd”

SPOLETO – Gli insulti sessisti alla vicesindaco Bececco hanno un nome e cognome, l’autore esce allo scoperto e attacca. Il mistero della mail arrivata in Comune assume ormai i connotati di una rocambolesca vigilia giudiziaria. L’autore della missiva chiarisce che “transgender era rivolto al Pd”, di aver dato mandato ai legali Simone Budelli e Massimo Franceschelli di intentare azione penale e civile nei confronti del Sindaco”. Quantifica anche il presunto danno subito dalla calunnia del primo cittadino: 1 milione di euro.

Il caso scoppiato ieri con le accuse rivolte al Pd spoletino dal Sindaco Cardarelli, cambia però il profilo politico della vicenda. L’autore delle mail non è mai stato un dirigente politico dei democratici spoletini, tanto meno consigliere comunale. Iscritto per pochissimo tempo al Pd, si è occupato saltuariamente dei problemi della comunicazione spesso, come lo stesso ammette nelle dichiarazioni, in contrasto con la linea in consiglio comunale del gruppo dei democratici. Me ne sono andato dal Pd, sostiene l’ autore, “per l’assenza di azioni reali di contrapposizione all’operato dell’ amministrazione comunale”. Per lui il Pd non fa una opposizione aggressiva come dovrebbe, per questo se ne è andato in fretta salutando i democratici della città. Poi dà una lettura tutta sua su quanto è successo in queste ore: “La vicenda è stata montata ad arte con l’intento di danneggiare la mia reputazione dal Sindaco”.

Resta comunque la gravità dei termini utilizzati, le espressioni contenute e i toni messi in campo. Sicuramente l’intera vicenda terminerà in un aula del Tribunale, dove ciascuno presenterà le proprie ragioni. La politica spoletina, nessuno escluso, ne esce male. Al Sindaco Cardarelli resta la responsabilità di parlare alla città dei problemi reali delle persone, a cominciare da quelli della sanità.

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