Inceneritore a Terni: si chiede a gran voce uno studio epidemiologico dettagliato sulla situazione ambientale

TERNI – Da una parte c’è chi rassicura e cerca di andare oltre, dall’altra invece ci sono i fatti a dimostrare che la situazione ambientale a Terni é critica.

I consiglieri regionali d’opposizione ripresentano lo studio Sentieri e invocano a gran voce uno studio epidemiologico che ancora è rimasto sulla carta e che servirebbe a “bloccare” l’autorizzazione per bruciare ulteriori rifiuti a Terni.

L’approfondimento servirebbe a capire l’origine di una malattia la cui causa è conosciuta, studiare e controllare una malattia, acquisire informazioni sull’ecologia e sulla storia naturale della malattia, programmare ed attivare piani di controllo e di monitoraggio della malattia, infine valutare gli effetti economici di una malattia ed analizzare i costi e benefici economici.

 

Il primo cittadino, dal proprio canto, rassicura gli animi sostenendo che “la situazione è cambiata con meno aziende in funzione e molti più filtri a regolarmentarle”. Tradotto: meno inquinanti.

Parole al vento per il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati, che ricorda il caso delle otto morti l’anno a Terni – causate dall’inceneritore. Mentre Forza Italia, con il consigliere regionale Raffaele Nevi, non si sbilancia fino a che non si avranno in mano studi dettagliati sull’impatto ambientale.

Massimo impegno da parte di Usl e Arpa per dare una risposta a tutto questo, sostiene Imolo Fiaschini, direttore della Usl Umbria 2.

La riunione della seconda commissione del consiglio regionale prosegue.

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