Influenza in Umbria, è arrivato il picco: casi aumentati del 30%, ospedali in allerta

In Umbria l’influenza stagionale sta raggiungendo, in queste ore, il cosiddetto picco, con centinaia di persone a letto con febbre alta, dolori muscolari, infiammazione alle vie respiratorie. Rispetto allo scorso anno, secondo le statistiche dell’Istituto Superiore di Sanità, nel territorio regionale così come in quello nazionale, è superiore la percentuale delle persone colpite da influenza: in media è pari a 13 casi per mille assistiti, mentre la scorsa stagione era sotto a 10 casi per mille assistiti.
In Umbria, ad oggi, l’incidenza media è 13,4 casi per mille assistiti, appena superiore alla media nazionale. L’influenza sta colpendo soprattutto i bambini tra 0 e 4 anni e la fascia d’età tra 5 e 14 anni. Il numero di casi calcolati su mille assisiti di età superiore a 65 anni invece è pari a 1,83, grazie anche alle elevate coperture vaccinali. L’Umbria è infatti la regione italiana con la maggiore copertura vaccinale nella categoria degli ultra 65enni, con un trend in continuo aumento.
In generale, negli ultimi giorni, c’è stato un aumento del 30 per cento dei casi di influenza. I ceppi finora individuati in Umbria dal Laboratorio di virologia dell’Università di Perugia e comunicati all’Istituto superiore di sanità sono: A(H3N2), A(H1N1) pandemico 2009 e B. La Regione Umbria, grazie ai cosiddetti medici sentinella, sta monitorando giorno per giorno l’andamento dei casi, considerando che sono diverse le persone che si rivolgono ai pronto soccorso e agli ospedali per i casi più complessi.
“Per gestire al meglio la situazione – spiega l’assessore alla Sanità Luca Barberini – in tutti i presidi ospedalieri sono stati potenziati i turni del personale medico e infermieristico e previsti diversi posti letto in più. Sono stati inoltre rafforzati i servizi territoriali, con la collaborazione dei medici di medicina generale e della continuità assistenziale. Il sistema sanitario regionale è pronto a gestire il cosiddetto picco, nssuno in Umbria è lasciato in situazioni di emergenza”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.