La chiesa-congelatore di Fuksas diventa un caso nazionale. I fedeli: “L’architetto venga a sentire come si sta”. Il parroco: “Ottocento euro al mese per il riscaldamento”

FOLIGNO – La chiesa-congelatore di Fuksas è diventata un caso nazionale. Dopo la denuncia di Umbria Domani, la vicenda della chiesa di San Paolo a Foligno, dove i parroci hanno deciso di spostare la messa nel salone parrocchiale perché all’interno del luogo sacro fa troppo freddo, è finita su diversi media locali e nazionali. Il cubo di cemento armato alto 25 metri per 700 metri quadrati di superficie, disegnato dall’architetto di fama internazionale Massimiliano Fuksas, ha conquistato la ribalta delle cronache per essere una sorta di ghiacciaia, che allontana i fedeli dalla messa.

Fuksas-donGiovanniZampa
Troupe della Rai intervista don Giovanni Zampa

Dal Corriere dell’Umbria a La Nazione, dalla Rai a Il Giornale, fino a diversi siti d’informazione on line, la notizia della chiesa al freddo e al gelo è diventata esplosiva. Con grande soddisfazione di fedeli e parroci, che sperano così di sensibilizzare l’archistar che l’ha progettata e la Conferenza Episcopale Italiana che l’ha finanziata a intervenire, visto che il problema sarebbe strutturale: il riscaldamento a terra non basta a scaldarla, ma per vincoli estetici non sarebbe possibile fare modifiche.

IMG_7438
Il 6 gannaio 2016 la temperatura interna è inferiore a quella esterna

Durissimo l’articolo firmato da Angelo Crespi, comparso il 6 gennaio su Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti: “Se basta un normale inverno a ridicolizzare le «archistar»”, recita il titolo a tutta pagina mentre all’interno del pezzo si paragona il cubo di Fuksas a un “diabolico frigorifero” dove “i parrocchiani si lamentano, infatti, che spesso dentro la navata sia addirittura più freddo di fuori, che le correnti d’aria gelida mettano a repentaglio la salute degli officianti e dei credenti”.
E in effetti stamattina, alla messa delle 11.15, il termometro all’interno della chiesa segnava 10 gradi e mezzo, mentre fuori erano circa 11. Facile immaginare la temperatura di sera e in giorni meno miti di oggi. E la chiesa era vuota, visto che tutte le celebrazioni sono state spostate nel salone parrocchiale, ben più caldo e confortevole del cubo. Un cartello all’ingresso dell’edificio sacro recita “S. messa nel salone”, un sacrificio necessario per evitare di allontanare i fedeli dalla parrocchia, condiviso da tutta la comunità ma che fa arrabbiare molti “perché è paradossale – dicono alcuni – vedere una chiesa di 700 metri quadrati vuota e la gente accatastata in un salone”.

Don-Antonio-Ronchetti
Don Antonio Ronchetti

“L’architetto Fuksas venga a sentire come si sta qui dentro l’inverno – dicono numerosi fedeli – magari così si rende conto di come siamo costretti e ci aiuta a risolvere il problema”.
I parroci sono disperati: “Fa male vedere la gente che a un certo punto esce perché non ce la fa più – dice don Giovanni Zampa, parroco della chiesa di San Paolo – e il problema è soprattutto per anziani e bambini. Assurdo sentirsi dire da molti ‘ci vediamo a marzo perché in questi mesi andiamo a messa da un’altra parte'”.
“D’inverno – afferma don Antonio Ronchetti, altro parroco della chiesa-cubo – paghiamo circa 800 euro al mese di riscaldamento, ma è un sacrificio che non serve a nulla! Non possiamo più andare avanti così, va trovata una soluzione”.

chiesa-fuksas
La chiesa-cubo

La cosiddetta chiesa-cubo di Foligno è stata inaugurata il 26 aprile del 2009, voluta e finanziata dalla Conferenza episcopale italiana di disegnare a Foligno quale simbolo di rinascita dopo il terremoto che nel ’97 colpì l’Umbria e le Marche. L’opera è costata oltre 3 milioni di euro e non è mai entrata nel cuore dei folignati, risultando troppo d’impatto con il contesto naturale e architettonico circostante e poco vicina alle esigenze della comunità.

Leggi anche: Foligno, la chiesa-cubo di Fuksas è un “congelatore”: fedeli e parroci protestano

Foligno, chiesa di Fuksas al gelo, messa spostata nel salone parrocchiale. Appello dei fedeli a Cei e progettista: “Troviamo una soluzione”

Un pensiero riguardo “La chiesa-congelatore di Fuksas diventa un caso nazionale. I fedeli: “L’architetto venga a sentire come si sta”. Il parroco: “Ottocento euro al mese per il riscaldamento”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.