Foligno, la chiesa-cubo di Fuksas è un “congelatore”: fedeli e parroci protestano

FOLIGNO – C’è una chiesa a Foligno dove d’inverno fa freddissimo e d’estate caldissimo, con seri disagi per i parroci e i fedeli che la frequentano, costretti ad attrezzarsi nel migliore dei modi per tentare di affrontare serenamente la messa. È la cosiddetta chiesa-cubo di Fuksas, quei 700 metri quadrati di cemento armato realizzati in via del Roccolo, a pochi passi dall’ospedale, su progetto del celebre architetto Massimiliano Fuksas, incaricato dalla Cei di disegnare un nuovo edificio sacro simbolo di rinascita dopo il terremoto che nel ’97 colpì l’Umbria e le Marche.
Il problema esiste da sempre ma negli ultimi tempi è diventato insopportabile, soprattutto d’inverno, tanto che la gente ha iniziato a protestare e i sacerdoti ad arrovellarsi per cercare una soluzione quasi impossibile. La notte di Natale i preti sull’altare avevano le mani intirizzite, quasi non riuscivano a tenere le ostie e le persone si sono presentate alla messa armate di sciarpa, guanti, cappelli e cappotti per evitare di prendersi qualche malanno pregando. Molto non erano preparati e se ne sono addirittura andati a metà celebrazione, paralizzati dal freddo. “È assurdo – riferiscono alcuni frequentatori della parrocchia – a volte sembra che sia più freddo dentro la chiesa che fuori, forse anche per la particolare conformazione della struttura, altissima e fatta da un cubo dentro l’altro fra i quali sembrano svilupparsi delle correnti d’aria”.
E così, a poche ore dal Natale, è scattata una sorta di protesta contro la chiesa-congelatore. A sollevarla sono stati i fedeli e a rilanciarla i parroci, che non sanno più che pesci pigliare visto che il problema sarrebbe la struttura. chiesa -fuksas-internoIl riscaldamento a terra, infatti, non basta a scaldare adeguatamente quel cubo di cemento armato altro 26 metri, ma per motivi estetici sembra non sia possibile trovare altre soluzioni, che peraltro necessiterebbero di un notevole investimento economico.
“Il problema è stato affrontato – riferisce don Giovanni Zampa, uno dei parroci – abbiamo chiamato diversi tecnici, fatto fare studi e sopralluoghi, ma non è semplice trovare una soluzione. Ci hanno detto tutti che bisognerebbe fare modifiche strutturali per ottenere risultati soddisfacenti, ma l’edificio ha dei vincoli estetici posti dal progettista che non ci consentono di intervenire, dunque non sappiamo cosa fare”.
Da qui l’appello di un’intera comunità all’architetto Massimiliano Fuksas, ma anche alla Conferenza episcopale italiana che ha voluto l’opera, costata oltre tre milioni di euro, per trovare insieme una soluzione in grado di rendere la chiesa-cubo magari meno “patinata” e più vivibile e vicina alle esigenze delle persone.

Leggi anche questo:Chiesa di Fuksas al gelo, messa spostata nel salone parrocchiale

2 pensieri riguardo “Foligno, la chiesa-cubo di Fuksas è un “congelatore”: fedeli e parroci protestano

  • Dic 27, 2015 in 15:08
    Permalink

    I problemi della chiesa di Fuksas non sono solo il freddo descritto nell’articolo ed il caldo insopportabile per l’effetto serra nei pomeriggi estivi.
    Provate ad assistere ad una qualsiasi celebrazione e vi accorgerete della pessima acustica. Durante un recente matrimonio nessuno dei partecipanti è riuscito a comprendere le parole del cerimoniante, né tanto meno quelle degli sposi. Se la “scienza” di oggi riuscisse almeno a copiare dal passato!

  • Pingback:LA CHIESA-CONGELATORE … | Archiwatch

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.