L`ex aeroporto di Castiglione del Lago si trasformerà presto in un museo

CASTIGLIONE DEL LAGO – L’iter burocratico per la musealizzazione dell’ex aeroporto  di Castiglione del Lago è ufficialmente partito.  Nel contesto della manifestazione “Coloriamo i Cieli” è stato presentato il progetto affidato all’estensore Giancarlo Paltoni, presidente dell’Aero Club Trasimeno, su commissione del Comune di Castiglione del Lago, dal tema “Progettazione e realizzazione delle attività e dei servizi legati al volo e alla storia dell’aeroporto di Castiglione del Lago”. Con questo disegno progettuale si intende valorizzare uno spazio che ha fatto la storia del territorio lacustre sia da un punto di vista culturale che economico, attraverso delle soluzioni che tenderanno a diversificare l’offerta con un museo “dinamico” ed attualizzato. La sede museale prevede uno spazio dedicato alla storia dell’aeroporto che si baserà su un’esposizione di fotografie, filmati, reperti, per poi dedicarsi ad un uso più moderno cha apporti beneficio alla collettività, come la realizzazione di importanti manifestazioni tra cui “Coloriamo i Cieli”, la festa internazionale di aquiloni e il “Meeting di Primavera”, il raduno di velivoli ultraleggeri. “Il progetto consiste in un primo itinerario – ha spiegato Paltoni – con locali al chiuso, ma anche con cartellonistica all’aperto, finalizzato alla riscoperta della storia della aeronautica nel Trasimeno, dai primi insediamenti di San Feliciano nel 1913, alla scuola idrovolanti di Passignano ed alle successive esperienze industriali della SAI Ambrosini fino alla realizzazione del complesso aeroportuale terrestre e idrocaccia”. La storia dell’aeroporto effettivamente è molto affascinante. Dopo un inizio dedicato alle prime attività aeronautiche sul lago Trasimeno dove fu impiantata una base di idrovolanti nella baia di San Feliciano, nel 1918 a Castiglione del Lago fu creata una struttura unica valida sia per gli idrovolanti che per gli aeroplani terrestri. Nel 1931 fu inaugurato l’ampliamento dell’aeroporto nel quale si trasferì la Scuola Caccia dell’Aeronautica Militare di stanza a Furbara (Roma), con la costruzione di una palazzina e di edifici destinati agli alloggi dei militari. L’aeroporto fu intitolato alla memoria dell’asso della prima guerra mondiale Leopoldo Eleuteri, nativo di Castel Ritardi. Nel 1933 la struttura era composta da 433 uomini (25 ufficiali, 10 marescialli, 38 sottufficiali, 360 militari di truppa) e nel 1935 vi giunse anche il ciclista Gino Bartali con la veste di aviere. Durante la seconda guerra mondiale l’aeroporto, pur essendo privo di pista asfaltata, fece registrare una presenza media di 150 aerei. Ma dopo l’armistizio del 1943, la struttura fu dismessa. Nel dopoguerra l’Eleuteri perse il carattere di aeroporto militare, per essere adibito ad uso della Sai (Società Aeronautica Italiana Ambrosini), la fabbrica di aeroplani con sede a Passignano sul Trasimeno. Nei primi anni Sessanta l’aeroporto fu definitivamente abbandonato.

 

 

 

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