Nubifragio, Perugia fa la conta dei danni ed è subito polemica

PERUGIA – Il Comune di Perugia chiederà lo stato di emergenza dopo la bomba d’acqua che ha colpito il capoluogo umbro domenica pomeriggio. Così Palazzo dei Priori intende comportarsi nella gestione dell’emergenza immediatamente successiva al nubifragio di domenica scorsa. Fino a ieri erano una sessantina le segnalazioni nelle zone più critiche del Bulagaio, di Santa Luca, di Ponte Rio, di Ponte Valleceppi, di Pianello, Ripa, Colombella, Ponte Felcino, Pian di Massiano, Ponte d’Oddi e Montelaguardia. Un centinaio sono stati gli interventi.

Mentre si fanno i conti dei danni, la questione del nubifragio intanto assume un contorno politico. “Ecco cosa succede quanto non si fanno le manutenzioni necessarie”, ha detto la consigliere Cristina Rosetti. Subito smentita dall’assessore ai Lavori pubblici Francesco Calabrese: “Un primo dato da registrare – dice Calabrese – è che il nostro sistema di raccolta e deflusso delle acque ha risposto e funzionato, cessata quella pioggia torrenziale, gli allagamenti si sono asciugati ovunque in un tempo anche celere. Lo dico a beneficio di chi ha provato a criticare la manutenzione delle forazze, servizio reinternalizzato, con significativo risparmio per le casse comunali, ma anche con un netto miglioramento della loro pulizia e funzionalità rispetto al passato. Certo è che il nostro sistema di raccolta delle acque piovane non ha portate calibrate sugli alluvioni tropicali, quello che abbiamo registrato a Perugia. In tre ore sono caduti 100 millimetri di pioggia, quanta se ne può registrare in due mesi. Tutta in tre ore. Per intenderci, 100 millimetri di pioggia equivalgono a 100 litri d’acqua per metro quadrato. Quel metro quadrato moltiplicatelo per quanta nostra città e’ stata oggi martoriata da un fenomeno meteorologico impressionante, sul quale saranno da cercare precedenti. Da registrare danni diffusi in molte parti del nostro territorio, ma la risposta del generale assetto di protezione civile e’ stata immediata e continuerà ad operare senza sosta sino alla conclusione dell’emergenza. Grazie di cuore a tutti coloro che ancora questa notte saranno in giro per la città a sanare le non poche ferite che l’hanno segnata. È circostanza nella quale si può provare ad evitare propaganda a buon mercato”.

Pd e Socialisti esprimono la vicinanza alle famiglie e alle imprese colpite, che hanno subito danni significativi. “Seguiamo con attenzione l’evolversi degli eventi per monitorare l’entità dei danni che si sono verificati e chiediamo al Sindaco, fin da ora, di valutare la richiesta dello stato di calamità naturale. Ringraziamo la protezione civile, i volontari, la polizia municipale, gli operai del cantiere e i privati cittadini, che, ognuno per le proprie competenze e possibilità, come sempre è accaduto anche in passato in simili occasioni, hanno svolto un encomiabile lavoro per il ripristino della normalità e per il contenimento dell’emergenza. Stante ciò – continuano – non possiamo nascondere che qualcosa di più e di diverso, dalla cabina di regia, poteva essere fatto e che atti deliberati nel corso di questa amministrazione dalla Giunta comunale, quali i tagli per lo spazzamento neve, pulizia di tombini, forazze e caditoie che un tempo erano affidati a Gesenu, avente personale e mezzi dedicati, hanno fatto sì che un evento eccezionale avesse ricadute più grandi rispetto alle già gravi potenzialità. La bomba d’acqua poteva avere effetti minori se questi servizi fossero stati mantenuti, invece non si è riusciti a contenere adeguatamente i disagi e i fronti di emergenza che si sono via via aperti. Con i tagli deliberati dell’amministrazione comunale a questi servizi ci siamo ritrovati in una città con i tombini intasati, i rami delle piante non potati, le erbacce ad ostruire le caditoie stradali e con i tanto declamati interventi  sul dissesto idrogeologico mai effettuati”. “All’immobilismo di Romizi che a metà pomeriggio, con la gran parte del territorio comunale sott’acqua, ancora rilasciava interviste su Perugia 1416 e il suo rinvio, in un combinato disposto drammatico per la nostra città, si sono aggiunti quindi i tagli dissennati ai servizi voluti dal vice Sindaco Barelli che in futuro, speriamo non lontano, auspichiamo si renda conto dell’importanza della manutenzione ordinaria a discapito di un inconsistente risparmio economico utile solo ai suoi proclami“.

Proprio l’assessore Barelli ha replicato, rigettando qualsiasi ipotesi di sottovalutazione: “Il codice giallo lo abbiamo avuto un giorno sì e l’altro no, forse le previsioni nazionali non erano così precise du perugia, come è normale che sia per eventi di questo genere”.

 

 

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