Occupazione di Palazzo Cesaroni, il M5S scrive alla Marini: “ampliamo territorialmente la partecipazione sull’inceneritore”

PERUGIA – “In vista della quarta notte di presidio a Palazzo Cesaroni, il M5S illustra una proposta assai concreta per tentare di
uscire insieme e onorevolmente da uno stallo di lunga data sul tema degli inceneritori”. Lo dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, annunciando l’invio di una lettera aperta con cui chiede alla presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, di “ampliare territorialmente la partecipazione, aggiornando l’iter e richiedendo il parere delle Amministrazioni comunali e dei sindaci interessati dagli effetti dei nuovi inceneritori”.

Liberati spiega che “le Conferenze dei Servizi sono strumenti amministrativi che, tramite la massima partecipazione di una pluralità di soggetti istituzionali, servono a costruire provvedimenti connotati dalla più ampia collegialità. Ma nel caso dei famigerati inceneritori di Terni, tale collegialità è solo presunta, perché non pienamente ricercata. Se, infatti, è vero che le emissioni di questi impianti si aerodisperdono ben oltre i confini politici del Comune di Terni, come mai nelle Conferenze dei
Servizi (indette dalla Provincia prima e dalla Regione ora) non vengono richiesti i pareri dei sindaci di Narni, che si trova ad appena km 1 dagli impianti, o di quello di San Gemini (2km) o di Stroncone (meno di 3km)?”.

Andrea Liberati evidenzia inoltre che “sulle attività ad alto impatto, una giurisprudenza da tempo consolidata impone di tenere in considerazione proprio i Comuni limitrofi, a pena di annullabilità degli atti. Come mai non si è fatto? Per evitare effetti contra legem di un atto amministrativo connotato da un simile vulnus, l’interesse pubblico all’esercizio del potere di autotutela sarebbe scontato e doveroso da parte dell’assessorato e della Giunta regionale. La Regione Umbria, competente per queste istanze, dovrà quindi procedere a una rapida sanatio, esercitando quei poteri che ontologicamente le spettano proprio quale autorità procedente”.

Per il capogruppo pentastellato ciò significherebbe “ampliare territorialmente la partecipazione, aggiornando l’iter e richiedendo il parere delle Amministrazioni comunali e dei sindaci interessati. Sindaci che, auspicabilmente e unitariamente, si esprimeranno contro la piaga dell’incenerimento. Qualora Catiuscia Marini cogliesse al balzo l’utilità di tale modesta proposta, potremmo tutti coltivare un’autentica speranza di rilancio per la Conca Ternano-Narnese, respingendo frattanto al mittente progetti che nulla hanno a che fare col bene dei cittadini. E, quanto a noi, toglieremmo ‘d’ufficio’ le tende dall’Assemblea legislativa, riprendendo le
attività istituzionali ordinarie”.

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