Per curare il glaucoma la terapia ora dura 4 mesi: a Perugia Il primo impianto ad un uomo di 64 anni

PERUGIA – Nuove prospettive per i pazienti affetti da glaucoma, patologia oculare impegnativa correlata ad una pressione eccessiva all’interno dell’occhio , con conseguenze anche severe .Per combatterla si è solo all’inizio di un  rivoluzionario  cambiamento nella gestione terapeutica di una patologia  che obbliga a ripetute somministrazione di farmaci durante la giornata, e per tutta la vita. Per semplificare è come se invece di essere costretti tutti i giorni al rifornimento di benzina per  la propria auto, si procede al “pieno” con evidenti vantaggi di qualità di vita e di sicurezza in caso di spostamenti anche in aereo, evitando infine di dimenticare la somministrazione  della terapia durante la giornata. Da oggi  la struttura complessa di Oculistica di Perugia  ha iniziato una sperimentazione (durata due anni) che rappresenta una svolta per milioni di pazienti. Ad un uomo  di 64 anni, residente in provincia di Perugia, da  circa 5 anni in terapia cronica  per glaucoma, è stato infatti inserito un impianto per  concentrare  la terapia. “ Il nostro centro – dice il prof Carlo Cagini, direttore della struttura –  è stato invitato a partecipare ad uno studio internazionale che si propone di sostituire alle ripetute istillazioni di farmaci un unico impianto terapeutico, a lento rilascio, che possa garantire il controllo della pressione intraoculare in un arco di tempo di circa quattro mesi. Nulla vieta di pensare- aggiunge il prof. Cagini- che in un futuro non lontano, grazie anche agli investimenti delle aziende farmaceutiche, la efficacia del dispositivo possa prolungarsi ulteriormente. In ogni caso ci inorgoglisce che il nostro centro sia stato  scelto  a livello internazionale per questo studio che  viene in aiuto  di così tanti pazienti”.Nel solo  centro glaucoma  dell’Azienda Ospedaliera di Perugia , dove prestano servizio quattro medici – le dott.sse Alessandra De Carolina, Manuela Mastrolia, Francesca Riccitelli ed Elena Venceslai-  i pazienti in cura sono più di tremila.

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