Perugia – Avellino, sei indagati per rapina e danneggiamento per i fatti contro i tifosi ospiti

PERUGIA – Sei indagati in concorso per rapina e danneggiamento e 10 Daspo emessi dalla Questura. E’ questo il risultato del lavoro delle forze dell’ordine dopo il match calcistico Perugia – Avellino.  I fatti risalgono al 9 ottobre dello scorso anno. Poco prima dell’inizio dell’incontro, disputato al Curi, durante l’afflusso degli spettatori ospiti all’impianto sportivo, alcuni tifosi ultra’ della squadra del Perugia avevano aggredito gli occupanti di tre veicoli provenienti da Avellino.

Gli aggrediti, appartenenti all’opposta fede calcistica, erano stati rapinati di alcuni oggetti personali dai rapinatori che avevano anche infranto il lunotto posteriore di un furgone. A causa dei fatti, verificatisi in Piazzale Umbria Jazz, la D.I.G.O.S. di Perugia, coordinata dalla locale Autorità Giudiziaria, ha svolto accuratissime indagini che hanno portato all’individuazione dei responsabili del gravissimo episodio. Si tratta di sei indagati, di cui alcuni già noti alle forze di polizia anche per reati connessi con l’Ordine Pubblico. Dalle prime ore della mattina, in Perugia, sono in corso perquisizioni domiciliari a carico di sei appartenenti alla tifoseria ultras degli “Ingrifati”, tutti indagati, in concorso tra loro, del delitto di rapina e di danneggiamento aggravato; sequestrato materiale, utile per le indagini, comprovante la partecipazione ad attività violente in occasione di eventi sportivi.

Inoltre, agli stessi soggetti, nonché ad altri 4 tifosi, pure militanti nel medesimo gruppo Ultra’, non direttamente coinvolti nella rapina ma il cui comportamento, nel corso dell’episodio, è risultato rilevante sotto il profilo della violazione delle norme afferenti alla partecipazione alle manifestazioni sportive, sono stati  notificati 10 provvedimenti di Divieto di avvicinamento agli impianti in cui si tengono manifestazioni sportive (DASPO), emessi dal Questore di Perugia. Per tutti lo stadio rimarrà interdetto per periodi variabili, a seconda della gravità della responsabilità personale, da tre a cinque anni.

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