Perugia, il Giornale dell’Umbria taglia i collaboratori dei comprensori. L’Ordine: “Intervenga la presidente Marini”

PERUGIA – Una quindicina di collaboratori, tagliati con una mail che liquida anni di esperienza sul campo. Il Giornale dell’Umbria cambia pelle e gli ultimi a farne le spese sono stati i collaboratori che da anni seguono le notizie dei comprensori umbri. “In riferimento al contratto tra lei e il Gruppo Editoriale Umbria, sono a comunicare che per volontà della proprietà che io rappresento e su indicazione del direttore, dottor Camilloni, l’azienda non intende più avvalersi della sua collaborazione. Colgo l’occasione a nome della struttura per ringraziarla del lavoro svolto in questi anni”. Firmato Giuseppe Ghezzi, amministratore delegato. Questo il testo del benservito ricevuto venerdì, intorno alle 13.30.

La mannaia dunque colpisce anche l’ultima ruota del carro, i giornalisti sul territorio, a contatto con la gente, che per anni hanno collaborato per qualche euro a pezzo. Prima di loro il taglio aveva coinvolto altre firme più note e prestigiose, cadute sotto la scure della nuova proprietà, a partire dal direttore. Il Cdr si è schierato con i collaboratori: “Il comitato di redazione del Giornale dell’Umbria, a nome di tutto il personale giornalistico della testata, esprime rammarico e contrarietà per la decisione, attuata nel giro di pochissimi giorni, da parte dell’azienda di risolvere il rapporto di lavoro con una decina di preziosi collaboratori del giornale, alcuni dei quali veri e propri punti di riferimento da anni nel territorio regionale. Anche questa dolorosa scelta aziendale – conclude il Cdr – riteniamo dovrà essere tema di confronto nel tavolo già convocato tra l’azienda stessa, il Cdr e il sindacato”.

Tra i collaboratori liquidati resta l’amarezza dell’esperienza finita con una mail. Esperienza che per molti era decennale e che li aveva portati a crescere professionalmente proprio all’interno della redazione del Giornale dell’Umbria. Solidarietà arrivata da moltissimi colleghi anche sui social network.

Da capire dunque la nuova piega del quotidiano che apparteneva alla famiglia Colaiacovo. “Ritengo che l’impegnativa sfida da cogliere sia quella di assicurare al prestigioso giornale che avrò il piacere di guidare una completa sinergia con i new media assicurando, nel solco tracciato dalla precedente proprietà, un’informazione completa sul territorio e per il territorio in modo da valorizzare l’Umbria in tutte le sue dimensioni”, aveva dichiarato Luigi Giacumbo, nuovo presidente del cda del Gruppo editoriale Umbria. “Il nuovo corso del Giornale dell’Umbria – aveva detto – sarà quello di puntare ad una partecipazione attiva del lettore che  quotidianamente sarà coinvolto in iniziative concrete di comunicazione e assicurare alle tante eccellenze imprenditoriali umbre uno spazio ed un’attenzione privilegiata dal giornale della loro territorio”. Non sono mancati però i passi falsi, a partire dalla campagna “Trova l’errore”, che aveva suscitato la presa di posizione anche del presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria. “L’Ordine – è detto nel comunicato – vigilerà, a tutela delle prerogative professionali e dei diritti imprescindibili dei colleghi interessati, sulle più recenti modalità di gestione del Giornale dell’Umbria, testata attraversata da una ristrutturazione le cui dinamiche, unitamente ai conseguenti effetti, vanno a incidere in maniera fortemente negativa sull’intero sistema della comunicazione umbra. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli, invita le istituzioni regionali, ed in prima persona la presidente della Regione Catiuscia Marini, a valutare la possibilità di un intervento diretto a difesa di cronisti costretti con la brutalità di una comunicazione via e-mail ad abbandonare un’occupazione giornalistica che era tale da anni sia pure con gli attuali e totalmente inadeguati livelli retributivi. Già dalla prossima settimana l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria istituirà un osservatorio specifico a garanzia dell’onorabilitá di colleghi che hanno diritto, anche quando si trovano a ricoprire il ruolo di vittime innocenti di stati di crisi e ristrutturazioni, alla piena tutela della propria dignità umana e professionale”.

Dura presa di posizione anche dell’Asu, l’Associazione stampa umbra: “La comunicazione, via mail, della cessazione del rapporto di collaborazione di circa dieci colleghi/e della testata del Giornale dell’Umbria rappresenta un ulteriore capitolo di una brutta vicenda che scarica sui giornalisti tutte le contraddizioni e le ambiguità di un gestione societaria ed editoriale sempre più incomprensibile e contraddittoria”: è quanto afferma la presidente dell’Asssociazione stampa umbra, Marta Cicci. “Non a caso il provvedimento di queste ore arriva dopo ripetute, insoddisfacenti, interlocuzioni tra azienda e Cdr e alla vigilia, il 5 novembre, dell’incontro più volte sollecitato dal sindacato dei giornalisti umbri con l’amministratore delegato. I tempi e le modalità di passaggio di proprietà del giornale, oltre che scelte di riorganizzazione e programmi editoriali quantomeno discutibili, mai formalmente comunicati come prevede il contratto al Cdr, hanno prodotto un clima di fondata preoccupazione per il futuro lavorativo tra i colleghi e per il mantenimento della stessa azienda editoriale. In attesa dell’incontro con l’azienda, che si spera possa portare positivi elementi chiarificatori, l’Asu continuerá ad essere al fianco dei colleghi del Giornale dell’Umbria, a rappresentarli e a tutelarli in tutte le sedi con le modalità ed i tempi che loro riterranno più opportuni. Quello che è certo – ha concluso la presidente di Asu – è che non ci saranno sconti per chi ha inteso o intende portare avanti azioni di qualsiasi tipo giocando fuori dalle regole e facendolo sulla pelle dei lavoratori”.

 

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