Sulla vendita della Bps indaga anche la procura di Roma: nei guai tre manager di Nit Holding, perquisite le loro abitazioni

La vicenda della compravendita della Banca Popolare di Spoleto si arricchisce di un nuovo capitolo perché accanto all’inchiesta che vede coinvolto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ne spunta una seconda o forse sarebbe meglio dire una “contro” inchiesta. Tre manager della Nit Holding, infatti, sono indagati per manipolazione del mercato e calunnia nell’ambito dei un’inchiesta su due offerte di acquisto di quote rilevanti della Banca Popolare di Spoleto e del Monte dei Paschi di Siena. In particolare l’offerta per la Bps è quella che è stata bollata dai commissari di Bankitalia come “patacca” e da cui è scaturita l’inchiesta che vede indagato Visco.
L’indagine, aperta dalla procura di Roma, risale a qualche tempo fa ma ieri il nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza ha eseguito tre perquisizioni nelle abitazioni di altrettanti manager di Nit holding che in tempi e periodi diversi avevano presentato le due offerte di acquisto. Si tratta di Perry Nolan Hammer, Rodolfo Varano di Camerino e Fabio Polidori, vertici della società di Hong Kong. Per quanto riguarda nello specifico il filone d’inchiesta relativo alla Bps la Nit holding aveva presentato un’offerta che i tre commissari di Bankitalia avevano ritenuto inattendibile e su questa avevano inviato un esposto alla magistratura. Dalle carte dell’inchiesta emergerebbero delle conversazioni tra Varano di Camerino e Carlo Ugolini (presidente della Aspocredit che riusce i soci della Spoleto Credito e servizi). Secondo gli inquirenti i due avrebbero avuto un disegno finalizzato a denunciare la Banca d’Italia, una denuncia (poi arrivata in estate) come risposta nei confronti degli organi di vigilanza rei di non aver tenuto in adeguata considerazione l’offerta della holding di Hong Kong.
Tra le due Procure di Roma e Spoleto c’è coordinamento. I magistrati umbri sono stati subito informati delle perquisizioni eseguite dai finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria. Le due procure si mantengono ora in collegamento anche se sugli accertamenti in corso non trapelano dettagli.

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