Perugina, la Nestlè scopre le carte, Marini e Romizi chiedono garanzie per l’occupazione, la Cgil: “La montagna ha partorito il topolino”

La Nestlè esce allo scoperto e nell’incontro che si è tenuto oggi tra il management (presenti l’amministratore delegato Gianluigi Toia, il direttore generale della divisione dolciari di Nestlé Italia, Corrado Castrovillari, ed il direttore dello stabilimento di San Sisto, François Pointet), la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha chiarito la posizione rispetto allo stabilimento di San Sisto.

“In un contesto di mercato domestico difficile – si legge in una nota dell’azienda diffusa a margine dell’incontro – il Gruppo Nestlé sta lavorando ad un piano industriale e commerciale finalizzato al rilancio della produzione e alla crescita sostenibile del business nel lungo periodo, a garanzia della continuità occupazionale nella fabbrica di San Sisto. Nonostante il business del cioccolato fletta negativamente anche quest’anno, l’azienda è riuscita comunque a mantenere le quote di mercato facendo leva su segmenti come le tavolette e i cioccolatini, categorie prodotte nello stabilimento di San Sisto”.

“Parte del Gruppo Nestlé da quasi 30 anni – continua l’azienda – la fabbrica è riuscita a mantenere una stabilità dei volumi produttivi, in questi anni di crisi di consumi, proprio grazie al network internazionale di Nestlé: oggi oltre il 40% dei volumi fatti in questa fabbrica infatti è destinato agli altri business in cui opera Nestlé in Italia e all’estero. Le previsioni di produzione per lo stabilimento per il 2015 non possono che essere cautelative, perdurando la crisi dei consumi e l’aumento del costo delle materie prime come cacao e nocciole, che ha investito tutto il settore, nonché la drastica riduzione del mercato delle “pasticcerie” che ha sempre rappresentato il canale distributivo d’elezione dei prodotti Perugina. A questo va poi aggiunto la sempre maggiore stagionalizzazione dei consumi di cioccolato e la necessità di produrre a ridosso dei periodi di consumo, in risposta alle esigenze di qualità del prodotto e di gestione degli stock da parte dei principali clienti”.

“Sul mercato interno – continua la Nestlé – l’azienda sta lavorando al recupero di nuove commesse su canali alternativi e su quello esterno all’individuazione di nuovi mercati in grado di favorire l’export dei marchi prodotti a San Sisto. Un’area di indiscusso potenziale, complicata dai continui mutamenti di scenario geopolitici, ma che negli ultimi tre anni è comunque cresciuta del 30% per lo stabilimento. Parallelamente, l’azienda sta continuando a investire in attività di marketing e promozione dei brand. Ne sono esempio la recente campagna Baci Perugina per San Valentino e i “Perugina shops”.

“Infine – prosegue la nota – l’azienda è in trattativa avanzata per assicurarsi la presenza di Perugina ad Expo 2015. Non appena gli accordi saranno conclusi sarà cura dell’azienda presentare ufficialmente – a partire proprio dalla città di Perugia – le iniziative ideate per valorizzare il brand durante l’Esposizione Universale di Milano.  L’azienda auspica dunque la prosecuzione di un confronto sereno e costruttivo con le istituzioni e le RSU dello stabilimento di San Sisto, con il comune obiettivo di offrire nuovo slancio alla fabbrica, al territorio di Perugia e, più in generale al Paese, valorizzando brand ambasciatori di italianità nel mondo”.

E sull’incontro di oggi la presidente della Regione, Marini e il sindaco Romizi fanno sapere che “si è trattato di un incontro molto importante, nel corso del quale abbiamo chiesto dettagliate informazioni relativamente alle politiche industriali, commerciali e degli investimenti che possano garantire il mantenimento e la valorizzazione dei livelli occupazionali per lo stabilimento Nestlé di San Sisto a Perugia”.

“In quanto rappresentanti delle istituzioni – hanno proseguito Marini e Romizi – abbiamo voluto ribadire ai dirigenti di Nestlé Italia che riteniamo necessario lo sviluppo di un mix di attività produttive capaci di salvaguardare la capacità produttiva ed occupazionale dello stabilimento di San Sisto. Così come riteniamo altrettanto importante che si proceda ad un maggior apprezzamento del marchio ‘Perugina’ e si rafforzi la capacità di export della fabbrica di Perugia”.

“Attendiamo ora – hanno aggiunto – l’esito dell’incontro che la dirigenza della multinazionale avrà nella giornata di domani con le rappresentanze sindacali e della rsu, annunciando sin da subito che come Regione Umbria e Comune di Perugia svolgeremo, in una successiva riunione che convocheremo, una comune riflessione sui contenuti degli incontri insieme alle organizzazioni sindacali e alla rsu della fabbrica”.

“Confermiamo, infine – hanno concluso la presidente Marini ed il sindaco Romizi – che presto parteciperemo anche al confronto che il Governo nazionale avvierà sulla più generale presenza di Nestlé in Umbria ed in Italia”.

Per la Cgil, “la montagna ha partorito il solito topolino”. ‘Tante attese riposte in questo incontro, ma alla fine nessuna sorpresa – dice Michele Greco segretario della Flai Cgil – nessun  segnale concreto di rilancio, con nuovi prodotti o nuove strategie. Ben venga la vetrina dell’Expo, se sarà confermata, anche se sembra più una toppa che una scelta prioritaria come invece è avvenuto per il brand Sanpellegrino”.
“Ecco perché – continua Greco – insisteremo con le nostre proposte e, confermando la nostra iniziativa dell’11 marzo, misureremo la vera intenzione di investire su San Sisto. In assenza di un piano industriale da parte del management italiano e vista la volontà di dismettere alcuni impianti, le solite ricette non basteranno a nostro avviso a mettere in sicurezza il sito, del resto i numeri parlano chiaro: sotto le 25000 tonnellate si stravolge la struttura della nostra fabbrica”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.