Polizia provinciale, la protesta a Palazzo Cesaroni: “Salvate la nostra professione”

PERUGIA – La polizia provinciale irrompe a Palazzo Cesaroni e incontra l’ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa e una rappresentanza dei capigruppo. E’ quello che è successo ieri mattina, quando è stata ricevuta una folta rappresentanza della Polizia provinciale di Perugia e Terni, Rsu e rappresentanti di Cgil – Cisl e Uil con la presidente Donatella Porzi, i vice Valerio Mancini e Marco Vinicio Guasticchi oltre ai capigruppo Gianfranco Chiacchieroni, Silvano Rometti e Emanuele Fiorini.

Dalla delegazione di Palazzo Cesaroni è stata ribadita “attenzione e disponibilità all’ascolto delle esigenze e delle problematiche legate al futuro degli operatori della Polizia provinciale di Perugia e Terni, nel riconoscimento della qualità del ruolo e delle funzioni svolte nei vari ambiti di competenza”. Assicurato l’impegno dell’Assemblea legislativa a tener conto delle questioni legate alla definizione del ruolo e del futuro lavorativo prospettati dai rappresentanti dei lavoratori  in occasione della discussione, in Commissione e in Aula, del disegno di legge in materia, in corso di predisposizione da parte della Giunta. Riaffermata la comune volontà di Assemblea legislativa e Giunta regionale di risolvere la questione, nella consapevolezza delle difficoltà che pur ci sono.

La presidente Porzi, all’avvio del confronto, ha ribadito la “grande” disponibilità  dell’Assemblea legislativa alle “delicate questioni di tutti voi, nella consapevolezza del ruolo e della funzione di primaria importanza e qualità sin qui svolta. Sottolineiamo e diamo atto dell’impegno che l’Esecutivo sta ponendo in essere per una soddisfacente soluzione della vicenda. Oggi non possiamo dare risposte, non siamo in grado di fornirle, ma ribadiamo disponibilità, ascolto e attenzione. Posso assicurare, a nome dell’intera Assemblea che, quando il disegno di legge della Giunta arriverà a Palazzo Cesaroni, sarà discusso e partecipato con la massima attenzione, per arrivare all’approvazione di norme che vadano incontro alle esigenze di tutti, in primis, dei lavoratori. La cosa importante – ha concluso Porzi – è che tutti insieme riusciamo a mantenere un clima di confronto sereno e costruttivo”. Nel corso dell’incontro,  i rappresentanti dei lavoratori intervenuti (Wanda Scarpelli-Cgil, Marco Cotone-Uil,  Lando Contini e Fabio Spaccini-Polizia provinciale di Perugia e Mario Borghi-Polizia provinciale di Terni) è stata ribadita la preoccupazione circa il futuro lavorativo degli operatori, “94, inseriti nel ‘portale’ mobilità”, e lamentato il ritardo per la definizione della legge regionale che dovrà regolare la materia. Posta poi l’urgenza di avere da parte dei soggetti istituzionali interessati, “Giunta regionale, Provincie e Comuni”, una risposta, coordinata, soddisfacente e rapida nei tempi, alle “pressanti questioni” poste dai lavoratori.  È stata ribadita inoltre la comune e ferma volontà dei lavoratori di non “abbandonare la divisa”, per non perdere un patrimonio di professionalità acquisita e la qualifica giuridico ed economica riconosciuta loro. Sottolineata inoltre la qualità del lavoro svolto nei vari ambiti di attività: in primo luogo il controllo e la vigilanza faunistico-venatorio e poi anche negli altri attinenti la sicurezza. Rispetto alla definizione delle competenze è stata evidenziata la possibilità, attraverso una precisa valutazione delle opportunità offerte dalla legge regionale ’10/2015′ per continuare a garantire livelli ottimali di servizio, senza perdere, o impiegare altrove le specifiche professionalità maturate.

Nel suo intervento, il vicepresidente Marco Vinicio Guasticchi (già presidente della Provincia di Perugia), nel ribadire l’apprezzamento per il lavoro e l’impegno sin qui prodotto dall’Esecutivo regionale, ha posto l’esigenza di “valutare in maniera più attenta le opportunità offerte sia dalla legge regionale ’10/2015′, sia da quella nazionale ’56/2014′, relativamente alle funzioni che, direttamente dalla Regione o delegate alle Province, potranno continuare ad essere svolte dalla Polizia provinciale in ordine a: area Trasimeno, viabilità regionale (ex-Anas), trasporti”. Secondo Guasticchi, “considerati anche i pensionamenti che ci saranno di qui a breve, si potranno impiegare a parità di mansioni, tutti gli operatori che attualmente vivono questa situazione di grande incertezza. E anche i Comuni, che pur hanno problemi, devono tener conto di quanto prevede la legge circa la necessità di assumere personale provinciale prima di andare a nuovi concorsi. Questi sono obiettivi che ci sentiamo di proporre e sui quali potrebbe esprimersi l’Assemblea, per impegnare in maniera conseguente la Giunta”. Il vicepresidente Guasticchi ha poi sottolineato la mancanza, a livello politico, della percezione “grande ruolo” svolto da polizia provinciale:  “I presunti esuberi – ha tenuto a precisare – non attengono certo al periodo 2010-2015. Già nel 2009 la Polizia provinciale era inserita nel protocollo Sicurezza Perugia. Il potenziamento dell’organico della polizia provinciale è avvenuto poi con mobilità interna. E questo impegno è andato avanti fino a 2011, quando il Governo Monti avviò il processo normativo di abolizione delle Province. La Polizia provinciale – ha concluso –  ha una storia di tutto rispetto e di grande utilità per la collettività”.

Il vicepresidente Valerio Mancini ha espresso, nel suo intervento, “un convinto apprezzamento del ruolo positivo svolto dalla Polizia provinciale nella prevenzione e nel contrasto dei reati legati all’ambiente, alla vigilanza faunistico-venatorio e al problema della sicurezza dei cittadini, una competenza quest’ultima sulla quale occorre fare chiarezza, ma che è importante, in quanto questione centrale per il benessere dei cittadini”. Il capogruppo del PD, Gianfranco Chiacchieroni ha assicurato “piena disponibilità a farsi carico delle  problematiche dei lavoratori. Ritengo che ci siano ancora spazi per una soluzione positiva della questione; la trattativa è ancora aperta,  abbiamo davanti 10 mesi di tempo, ed è auspicabile che il tavolo istituzionale coordinato Regione-Comuni e Province arrivi presto a produrre una soluzione condivisa e soddisfacente per tutti”.

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