Preci, il terremoto impone il trasferimento del cimitero sovrastante l’Abbazia di Sant’Eutizio

PRECI – Abbazia di Sant’Eutizio da restaurare e il cimitero sovrastante da trasferire. E’ questo l’esito dell’incontro avvenuto ieri tra il Comune di Preci, il Mibac, la Protezione civile e i tecnici del servizio geologico della Regione Umbria. Il cimitero andrà trasferito, anche per consentire la messa in sicurezza del pendio. Durante l’appuntamento si è tenuto anche un vero sopralluogo a Sant’Eutizio, per stabilire  un piano di massima per il restauro, dopo il terremoto, di uno dei simboli della cultura benedettina e dell’arte religiosa in Valnerina.

I tempi non si annunciano imminenti, se non altro perché sarà richiesto uno studio geologico particolareggiato sulla parete che domina su Sant’Eutizio. Il gruppo si  è recata sul luogo del crollo per stabilire le modalità di intervento al fine di avviare il recupero dell’area dove, nel Medioevo, nacque la Scuola chirurgica preciana che fiorì, appunto, attorno all’abbazia di Sant’Eutizio.
“Servirà un intervento importante data la complessità della situazione – ha spiegato la soprintendente per il patrimonio culturale dell’Umbria, Marica Mercalli – se non altro per i crolli che hanno interessato la sovrastante parete rocciosa, con gli enormi massi che hanno contribuito al danneggiamento dell’abbazia”.”Pur non avendo ancora stilato un preciso calendario, riteniamo che il primo intervento dovrà essere la bonifica del cimitero a ridosso di Sant’Eutizio e subito dopo si dovrà procedere con la messa in sicurezza del costone roccioso”, ha detto ancora la soprintendente. “Terminate queste due operazioni si potrà iniziare il vero intervento sull’abbazia”, ha spiegato.

 

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