Prefettura, report sull’economia ternana: segnali di ripresa

TERNI – Pubblicato oggi il Rapporto Statistico “Indicatori dell’economia ternana” realizzato dall’Osservatorio provinciale istituito in Prefettura ed al quale hanno partecipato Istat, Regione Umbria, Camera di Commercio, I.N.P.S. e Direzione Territoriale del Lavoro, con il contributo informativo della Banca d’Italia.

La pubblicazione – aggiornata al 31 dicembre 2017 – mette in relazione i dati statistici ufficiali forniti da diversi enti ed amministrazioni operanti sul territorio e si propone di fornire agli enti pubblici ed agli operatori economici una documentata chiave di lettura dell’andamento dell’economia ternana.

I principali indicatori presi in esame nella pubblicazione riguardano la vitalità delle imprese, il commercio con l’estero, le dinamiche occupazionali e creditizie, gli ammortizzatori sociali e il turismo.

Il documento, che si propone anche come esempio di una significativa collaborazione interistituzionale che aggiunge valore alle singole statistiche di ciascun ente, inserendole in una cornice più organica e completa, sarà disponibile on line sui siti di tutti gli enti e le amministrazioni che partecipano all’Osservatorio.

Nel secondo semestre 2017, l’economia ternana è caratterizzata da un andamento eterogeneo che manifesta segnali positivi in alcune componenti (ad esempio le esportazioni e il turismo) e un rallentamento in altre, quali la struttura imprenditoriale e il mercato del lavoro. Nel complesso il sistema economico provinciale presenta segnali di ripresa rispetto alla fase più negativa degli anni di crisi, anche se tali segnali permangono per ora deboli rispetto all’andamento positivo più consolidato riscontrabile nel resto della regione.

Negli ultimi due trimestri del 2017 si assiste a una flessione tendenziale del numero delle imprese attive iscritte nei registri camerali dovuta principalmente a operazioni di allineamento dell’archivio operate all’inizio dell’anno e che hanno comportato numerose cancellazioni d’ufficio. Continua la flessione delle imprese nella manifattura e nelle costruzioni mentre nel terziario i segnali di crescita si concentrano nel comparto dei servizi di sanità e assistenza. Per quanto riguarda il commercio con l’estero, il secondo semestre 2017 registra una crescita sia delle importazioni che delle esportazioni, consolidando la tendenza rilevata nella prima parte dell’anno.

Nel corso del 2017, gli occupati sono diminuiti di quasi mille unita mentre le persone in cerca di occupazione sono aumentate di quasi duemila unità; tali andamenti comportano una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, anche se la crescita dell’offerta non trova completa capacità di assorbimento. I dati sull’andamento del mercato del lavoro derivanti dall’indagine Istat trovano conferma in quelli di natura amministrativa – provenienti dalle comunicazioni obbligatorie – che indicano una diminuzione del numero degli avviamenti al lavoro e una crescita degli iscritti alle liste di disoccupazione. Nel secondo semestre 2017 si rileva una diminuzione delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni che interessa principalmente gli interventi straordinari e quelli in deroga. I finanziamenti erogati dal sistema del credito presentano segnali di crescita debole, concentrati soprattutto nei prestiti erogati alle famiglie. Il tasso di deterioramento del credito è in crescita, così come l’importo dei protesti levati nella provincia. Indicazioni positive provengono dal settore turistico, che nel secondo semestre del 2017 è caratterizzato da una crescita degli arrivi e delle presenze, sia dei clienti italiani che di quelli stranieri, che inverte la tendenza negativa della prima metà dell’anno. 5 6 Il confronto con il dato regionale e nazionale Nell’ultimo trimestre del 2017, nella provincia di Terni la dinamica delle imprese attive registra una diminuzione maggiore rispetto a quella rilevata nel complesso della regione; il saldo semestrale tra iscrizioni e cancellazioni nei registri camerali è anche esso negativo e maggiore di quello riguardante l’Umbria, mentre è positivo per l’Italia.

Il numero dei fallimenti per 1.000 imprese attive è più elevato nella provincia che nella regione e nel resto d’Italia. Si assiste a una crescita delle esportazioni più consistente rispetto a quella regionale e nazionale mentre il saldo del commercio con l’estero, di segno positivo, è inferiore al dato regionale. Gli occupati sono diminuiti mentre sono aumentati nella regione e nel Paese. La provincia registra un tasso di occupazione superiore a quello nazionale e inferiore a quello umbro mentre il tasso di disoccupazione è superiore a quello sia nazionale che regionale. Il ricorso alla cassa integrazione guadagni è diminuito in modo più consistente rispetto a quanto riscontrato nella regione. La crescita dei prestiti bancari risulta più debole rispetto a quella regionale e nazionale mentre e il flusso dei nuovi prestiti deteriorati (tasso di deterioramento: Cfr. Glossario) è relativamente maggiore.

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