Protesi ai morti, la Corte dei conti condanna due medici e un’infermiera dell’ex Asl 4

Protesi a pazienti deceduti, firme false sulle autorizzazioni e favori alle sanitarie con presidi fatturati anche due volte. Tre dipendenti dell’ex Asl 4 sono stati condannati dalla Corte dei Conti per Danno erariale. Si tratta di due medici e un’infermiera che dovranno risarcire 185mila 656, 67 euro. Una somma considerevole per i tre che, nel corso di un’indagine condotta dalla Finanza di Terni e dal Nas di Perugia, sono stati considerati colpevoli delle anomalie nelle procedure di erogazione del servizio preposto alle prestazioni di assistenza protesica (Fap) a carico del servizio sanitario.

I fatti risalgono al periodo 2002 – 2003. I tre avrebbero prescritto protesti a pazienti che non ne avevano diritto, addirittura anche deceduti. Assolti nel 2011 sotto il profilo penale per intervenuta prescrizione ora sono incappati nelle maglie della giustizia contabile che ha considerato “infedele” l’atteggiamento dei tre nei confronti della pubblica amministrazione. Tra le accuse mosse in questa sede ci sono “la fornitura di Fap a pazienti deceduti, l’omessa attivazione di una convenzione per l’acquisizione di presidi a prezzi inferiori rispetto a quelli sostenuti e omessa ordinata tenuta dell’archivio”. I giudici contabili, però, non hanno riscontrato nessun danno all’immagine per l’ex Asl di Terni come richiesto invece, inizialmente, dalla procura regionale.

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