Regione, i sindacati all’attacco: “Noi discriminati”

PERUGIA – Sindacati contro la Regione per le decisioni prese in merito alle posizioni organizzative. Ad accusare sono Usb e Cobas, che parlano di discriminazione.

“Come sindacati presenti all’interno della Regione dell’Umbria e nella RSU, non possiamo esimerci dal denunciare l’incredibile situazione che si è determinata riguardo alla gestione delle relazioni sindacali e delle partite del Contratto Integrativo Decentrato e del salario accessorio dei lavoratori dell’Ente.
La RSU, organismo primario di rappresentanza dei lavoratori, iscritti e non, ha più volte reiterato la richiesta di incontro con la delegazione trattante (27/10 e 6/12) ponendo anche il termine perentorio del 13 dicembre come data ultima per trattare le diverse ed articolate questioni aperte e che devono essere giustamente affrontate nell’interesse dei lavoratori e cioè: le Progressioni Economiche Orizzontali (PEO), gli sviluppi e le ricadute sulla struttura organizzativa e sul personale del percorso per l’istituzione della Agenzia Regionale per il Lavoro (ARPAL), l’applicazione della Circolare della Funzione pubblica sulle stabilizzazioni del personale precario,  l’approfondimento del Piano delle Azioni Positive adottato con particolare riferimento alla gestione del Part Time, la messa a norma e in sicurezza degli Uffici e Sedi della Regione Umbria, l’apertura del confronto sul Contratto Integrativo Decentrato (CID) in scadenza al 31/12/2017”.

“Un silenzio inaccettabile quello opposto dall’amministrazione negli ultimi mesi, rotto solamente dalla pubblicazione in Intranet della attesa Determina sulla graduatoria delle PEO per il 2017, istituto contrattuale per il quale i lavoratori della regione hanno sofferto per anni il blocco, visto anche il ritardo con il quale la Regione dell’Umbria ha inteso praticare il percorso.E qui sta la “sorpresa” di Natale: l’atto di adozione delle PEO sconta una sospensione dell’efficacia condizionata agli esiti di accertamenti in corso ad opera della Procura regionale della Corte dei Conti di Perugia, che presume danni erariali derivanti dall’atto in questione e da quello relativo alle PO (Posizioni Organizzative).
Un atto in “autotutela” assunto, ma guarda un po’, esclusivamente per gli effetti giuridici ed economici delle PEO e NON per le Posizioni Organizzative, che seguitano ad esercitare i propri compiti e vedere corrisposti i compensi derivanti dagli incarichi stessi. La cosa che politicamente e sindacalmente riteniamo inaccettabile è che la RSU e le OO.SS. non siano state informate di tale situazione ed i lavoratori ne siano venuti a conoscenza solo dalla attenta lettura dell’istruttoria della Determina.
Noi non ci stiamo ad avallare questi comportamenti, che delegittimano e mortificano la RSU e le OO.SS. e che attestano una modalità di gestione delle relazioni ed informazioni sindacali troppo spesso caratterizzata da un approccio poco trasparente”.

“Per questo sollecitiamo nuovamente, come già fatto con apposita mail come singole componenti, l’amministrazione affinché convochi il tavolo della trattativa e la RSU a mettere in campo le azioni utili a sovvertire questo modus operandi ed affermare la piena rappresentanza e le prerogative sindacali che la legge gli riconosce”.

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