Regione, la Seconda commissione stoppa il Testo unico sul commercio

PERUGIA –  La Seconda Commissione, presieduta da Eros Brega, ha deciso di rinviare il proprio parere e quindi il voto in merito alla proposta di regolamento predisposta dalla Giunta regionale rispetto all’attuazione del Testo unico del Commercio, relativamente agli articoli 10 e 10bis.

Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte tecnici dell’assessorato, è stato rimarcato da alcuni commissari, di maggioranza ed opposizione, il fatto che non sono state sostanzialmente prese in considerazione, da parte dell’Esecutivo, alcune proposte emerse da Confcommercio, ed altre evidenziate all’interno di un ordine del giorno
approvato all’unanimità dall’Aula consiliare, relativamente all’applicazione della legge, in cui veniva rimarcata l’attenzione agli aspetti urbanistici, compresa la limitazione del consumo del territorio e ambientali, con particolare riferimento alla mitigazione delle emissioni e dei rifiuti; di tutela del paesaggio e dei beni culturali.

Il presidente Brega si è impegnato quindi ad interloquire nuovamente con la Giunta regionale, auspicando che nel regolamento in questione venga tenuto maggiormente conto di quanto emerso sia dalle audizioni che dai vari dibattiti interni alla stessa Commissione.

Per Giacomo Leonelli (Pd) “Serve una maggiore incisività della Regionevrispetto al tema del consumo del territorio prevedendo vincoli regionali. La regolamentazione delle nuove aperture di spazi commerciali investe ambiti talmente importanti da meritare un disegno strategico complessivo. Auspico perciò che la Giunta faccia lo sforzo massimo per stringere le ‘maglie’, pur nel rispetto della normativa nazionale ed europea”. Claudio Ricci (Rp): “era stato chiesto alla Giunta di modificare il regolamento per definire meglio una strategia sul commercio che potesse coniugare la realizzazione di grandi superfici commerciali, valorizzando contestualmente anche le piccole attività nei centri storici. Nel testo regolamentare manca ancora questa parte strategica per delineare un quadro complessivo”. Secondo Silvano Rometti (SeR) “Questo regolamento non tiene conto del parere delle Associazioni del commercio. Pertanto è auspicabile rimandare il voto chiedendo alla Giunta e agli uffici preposti un adeguamento del documento. Il commercio è un settore in movimento, di grande dinamismo che necessita dunque di un regolamento chiaro e preciso”.

Per Raffaele Nevi (FI), “se la Giunta recepisce ed affronta il tema delle aree sature, prendendo in considerazione la possibilità di intervenire a livello infrastrutturale per
desaturare le stesse, il regolamento predisposto mi trova sostanzialmente d’accordo. Fermo restando che alcune questioni non si possono risolvere con il regolamento”. Gianfranco Chiacchieroni (PD) ha evidenziato invece che il documento “cerca di armonizzare le competenze in capo ai Comuni e alla Regione, descrivendo in maniera chiara il quadro della legge regionale, di un Testo unico che funziona e del quale i Comuni e gli operatori economici si avvalgono già oggi”. Per Andrea Liberati (M5S) “l’atto mette ancora al centro la grande distribuzione e non certo i cittadini, dimenticando l’ambiente, nonché i produttori e i lavoratori. L’Umbria, nonostante l’orgia
di centri commerciali spesso semivuoti, per qualcuno dovrebbe avere anche qualche mega-outlet, così da ammazzare definitivamente negozi e botteghe, desertificando del tutto i nostri preziosi centri storici”.

Emanuele Fiorini (LN): “Come abbiamo già fatto sulla legge (Testo unico del commercio) voteremo contro anche sul regolamento in quanto, i posti di lavoro, peraltro sottopagati, che vengono sbandierati per sostenere l’apertura di altre mega strutture, sarebbero decisamente meno di quelli che andrebbero persi con la chiusura di decine di attività economiche, commerciali e artigiane, a conduzione familiare. Ancora una volta la maggioranza ha rinviato l’atto per opinioni discordanti in merito”.

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