Regione, l’appello dei medici alla politica: “Convincete gli scettici a fare i vaccini”

PERUGIA – L’importanza e la necessità di vaccinare i bimbini, in un momento in cui si registra l’arretramento dell’Umbria nella percentuale indicata dall’Oms nel 95 per cento, è stata sottolineata dai medici intervenuti alla seconda audizione dedicata all’argomento vaccini della commissione sanità del consiglio regionale. In particolare – riferisce un comunicato del consiglio – il mondo della politica è stato stati invitato a proseguire nell’azione di “convincimento” nei confronti dei genitori “esitanti”, rispetto al diffondersi di tesi allarmistiche sulle vaccinazioni che – secondo i medici presenti all’incontro (Castellucci, Esposito, Baldelli, Mencacci, Miconi, Franscisci) – non hanno il minimo fondamento scientifico.

Il direttore regionale della sanità, Walter Orlandi, ha fornito i dati sulle vaccinazioni negli ultimi 6 anni: nel 2010 le percentuali variavano dal 95,4 al 98 per cento, nel 2016 nessuna vaccinazione ha raggiunto la soglia indicata dall’Oms, con il meningococco sceso all’89 per cento. “Da questi dati – ha detto Orlandi – la sanità umbra riparte con l’attuazione del piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019, che include nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) diverse nuove vaccinazioni rispetto a quelle somministrate in Umbria: entro luglio cominceranno le chiamate attive per l’anti-meningococco di tipo B ai nuovi nati, anti-varicella per i nuovi nati a partire dalla coorte 2016, anti-Hpv per maschi undicenni con inizio della chiamata attiva per la coorte del 2006, anti-meningococcica nei soggetti di 65 anni di età. Entro il 2018 avverrà il completamento della vaccinazione anti-Hpv per i maschi undicenni e completamento per quelli non raggiunti nel 2017, anti-rotavirus per tutti i nuovi nati a partire dalla coorte 2018, quinta dose di vaccino anti-poliomelite negli adolescenti e anti-herpes nei soggetti con 65 anni di età.
Saranno inoltre messi a disposizione dei cittadini che ne faranno richiesta i vaccini per i quali viene previsto l’avvio con chiamata attiva nel 2018”.

Di conseguenza – ha spiegato infine Orlandi – sono state avviate le procedure di acquisto, che spettano alla Cras (Centrale regionale acquisti sanità), dei vaccini indicati, per garantire la disponibilità di un numero adeguato di dosi da introdurre nel 2017 con chiamata attiva e per consentire anche la somministrazione, su richiesta, di quelli per cui la chiamata è prevista entro il 2018.

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