Rinnovato il patto per la sicurezza in città. Focus sulla movida cittadina e sulla videosorveglianza

TERNI – Azioni condivise, sinergiche, un piano già varato  nel 2015, oggi firmato ad 8 mani.

Prefettura, Ministero dell’Interno, Regione, Comune, Provincia e forze dell’ordine tornano al tavolo per il patto sulla sicurezza in città.

Il patto mira a creare misure di prevenzione nei confronti della criminalità comune (reati predatori, spaccio, furti, rapine).

Con questo accorso si cerca di alzare una ulteriore barriera per arginare situazioni criminali.

La Prefettura coordinerà e verificherà l’attuazione del patto; il comune implementerà la videosorveglianza; la Regione predisporrà programmi a tutela della legalità.

Una cabina di regia – composta dai rappresentanti degli organi firmatari – porterà avanti gli obiettivi del patto per la sicurezza in città.

Nel biennio 2015/2017 sono stati dedicati 85 mila euro al patto, riqualificando quartieri, acquistando nuovi mezzi per le forze dell’ordine, e destinando parte dei fondi regionali alle vittime di incidenti stradali.

Nel focus del patto anche la “movida” cittadina, anche rispetto agli ultimi fatti di cronaca avvenuti.

Pattuglie impegnate – soprattutto nel fine settimana – a controllare attentamente il centro cittadino, per evitare situazioni pericolose ed eventi spiacevoli.

Unità e coesione degli enti, per raggiungere il medesimo obiettivo.

Il sistema di sicurezza a Terni funzina. Lo dicono i numeri, e lo testimonia il rapporto tra delitti commessi e attività investigativa fino ad arrivare al giudizio della magistratura. Il risultato di questo rapporto è efficiente ed efficace.

Per l’on. Gianpiero Bocci, occorre “Riscoprire dove comincia e dove finisce la libertà di ciascuno di noi. Dobbiamo stabilire che la nostra libertà termina dove inizia la libertà degli altri. È giusto che ci sia una libertà di movimento e di vita cittadina ma c’è anche la libertà di chi in quel momento ha diritto ad una città tranquilla e civile”.

 

 

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