Riordino delle Province, il consiglio regionale approva la riforma. La Regione mette 5 milioni per riassorbire 150 lavoratori

Il consiglio regionale ha approvato con 16 sì (Pd, Psi), 7 no (FI, Fdi, misto-Ncd, Cirignoni–misto, Brutti-Idv) e 1 astenuto (Udc), il disegno di legge della Giunta regionale sul “Riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, delle forme associative dei Comuni”.

I punti della riforma La legge mira ad “una pubblica amministrazione umbra più efficiente, cogliendo le opportunità, e non solo le criticità, del processo riformatore in atto. La riorganizzazione e il riordino del sistema regionale hanno l’obiettivo di arrivare alla condizione ‘un ente, una funzione, una risorsa’, in cui ogni procedimento amministrativo inizia e finisce nello stesso ente. Entro un mese dall’approvazione si dovrà procedere alla riallocazione delle funzioni, in parte alla Regione e altre da assegnare in conseguenza dell’approvazione del ‘jobs act’. Turismo e politiche sociali spetteranno ai Comuni in forma associata. Alle Province resteranno competenze in materia di viabilità regionale, trasporti e lago Trasimeno”.

Il personale La novità più rilevante emersa in aula nel corso della discussione è l’impegno della Regione a a mettere sul piatto della bilancia cinque milioni l’anno per garantire la rioccupazione dei lavoratori dei due enti nelle funzioni che passeranno alla Regione stessa. Un provvedimento che interesserà circa 130 persone, che potrebbero diventare 150 se si considera la capacità di assumere della giunta regionale (circa 20-30 posti).

Gli emendamenti approvati Criteri, entità e modalità del trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali relative al riordino sono decisi sulla base di un protocollo di intesa tra Regione, Province e
sindacati maggiormente rappresentativi da stipularsi entro 90 giorni dalla entrata in vigore della legge (firmato da Barberini, Galanello, Mariotti, Locchi, Smacchi, Chiacchieroni, Bottini-Pd; Buconi – Psi; Stufara – Prc;
Goracci – Cu. VOTO: 21 sì Pd, Psi, Goracci-Cu, Monacelli-Udc, Nevi, Rosi-FI, Monni-misto Ncd; 5 no Brutti-Idv, Valentino-FI, Lignani, De Sio – FDI, Cirignoni-misto).

Le unioni e le forme associative dei Comuni, nell’esercizio delle funzioni in materia di bonifica e idraulica, nei
territori in cui non operano i consorzi di bonifica, si avvalgono di norma dell’agenzia forestale regionale (firmato da Barberini, Galanello, Mariotti, Locchi, Smacchi, Chiacchieroni, Bottini-Pd; Buconi – Psi; Stufara – Prc;
Goracci – Cu. VOTO: 18 sì Pd, Psi, Goracci-Cu, Brutti-Idv. 7 no, FI, FdI, misto-Ncd, 1 astenuto Udc). La Comunità montana Alta Umbria succede in tutti i rapporti pendenti in materia di trattamento giuridico ed economico del personale dipendente della Comunità montana Associazione dei comuni del Trasimeno-Medio Tevere (firmato da Locchi, Barberini, Mariotti – Pd; Buconi – Psi. Voto: 18 sì Pd, Psi, Goracci-Cu, Brutti-Idv. 3 no Cirignoni-misto,
Valentino-FI, De Sio – FdI. 5 astenuti Monacelli-Udc, Monni-misto Ncd, Nevi, Rosi-FI, Lignani-FdI).

Ordini del giorno approvati La Giunta regionale si attivi in modo incisivo verso il Governo nazionale per ottenere garanzie circa le garanzie sulla copertura finanziaria della riforma e affinché le agenzie periferiche dello
Stato rendano disponibili le proprie capacità occupazionali (firmato da Buconi-Psi – VOTO 25 sì, 1 astenuto Cirignoni-misto). L’Assemblea legislativa impegna la Giunta a verificare la effettiva necessità dell’istituzione dell’Agenzia regionale per il lavoro, attraverso una legge regionale (firmato da Lignani Marchesani-FDI, Mariotti-Pd, Buconi-Psi e Nevi-FI. Voto: sì all’unanimità).

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