Sanità, esami fino alle 22 e anche il sabato e la domenica, il piano contro le liste d’attesa

L’obiettivo è ambizioso: ridurre a 30 giorni le liste d’attesa, ma la strategia è stata definita: estensione dell’erogazione delle prestazioni, dove si registra un’offerta dei servizi inadeguata, fino alle 22 e anche il sabato e la domenica mattina, il ricorso ai meccanismi dell’over-booking, cioè, per ogni sessione di visite verranno accettate il 15% di prenotazioni in più, in modo che, se qualcuno non si presenta, ci sarà comunque l’attività piena del personale e se, in contrario, tutti si presentano, le prestazioni verranno garantite a tutti e il personale verrà pagato di più; e il re-calling ossia il richiamo telefonico nei 2 o 3 giorni prima della data della prestazione per farsela confermare o meno da chi l’ha prenotata.

Il piano è stato adottato questa mattina dalla giunta regionale e presentato, successivamente, dalla presidente Marini e dal direttore dell’area sanitaria, Emilio Duca.  “Sappiamo che è una sfida molto importante – ha detto la presidente Marini – ma vogliano provare a cogliere l’obiettivo di contribuire a dare agli umbri una migliore risposta ai bisogni di salute, abbattendo drasticamente i tempi delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie di specialistica e diagnostica programmate. In Umbria abbiamo un modello di governance della sanità che per efficienza, qualità e sostenibilità economica rappresenta una eccellenza nel Paese, come conferma ancora oggi uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore, dal quale emerge come la Regione Umbria sia l’unica in Italia a non aver mai registrato, dal 2007, alcun disavanzo in sanità”.

“E’ pur vero che anche in Umbria – ha continuato la presidente – come anche in moltissime altre regioni italiane, c’è una criticità relativa ai tempi di attesa eccessivi per alcune prestazioni sanitarie, soprattutto quelle diagnostiche e di specialistica. Con il Piano intendiamo abbattere questi tempi al fine di offrire, anche in questo settore, un servizio più coerente con i bisogni di salute dei cittadini che in ogni caso hanno comunque un elevatissimo livello di fiducia nella qualità e affidabilità complessiva della sanità regionale. Con questo piano – ha aggiunto la Marini – intendiamo mettere a punto un nostro ‘modello’, una sperimentazione su scala regionale che potrebbe rappresentare anche una buona pratica per le altre regioni. Tra gli obiettivi che ci siamo posti anche quello di ricondurre entro il limite massimo di 30 giorni il tempo di attesa per il primo accesso alle  prestazioni”.

Oltre alle misure su indicate, sarà attivo un numero telefonico unico per le disdette e ci sarà un maggiore coinvolgimento e utilizzo delle strutture private convenzionate con il servizio sanitario pubblico, mentre è già operativo l’accordo con Poste Italiane per il pagamento on-line di tutte le tariffe per prestazioni prenotate tramite Cup.

Entro il prossimo 10 settembre i direttori generali delle aziende sanitarie ospedaliere e delle aziende sanitarie locali dovranno predisporre i relativi piani aziendali, così che già dal prossimo autunno il piano possa essere completamente operativo.

In particolare sarà rafforzata l’applicazione dei Raggruppamenti di Attesa Omogenei – RAO alle prestazioni di primo accesso, garantendo l’esecuzione tempestiva delle prestazioni obiettivamente prioritarie per importanza ed urgenza, in base al bisogno clinico rilevato, già applicata in passato per alcune prestazioni critiche.

Le classi di priorità d’accesso previste nella nostra Regione sono: priorità “U” (urgenza differibile prestazione da erogare entro i 3 gg), priorità “B” (prestazione da erogare entro i 10 gg) priorità “D” (prestazione da erogare entro i 30/60 gg), priorità “P” (prestazione programmata).

Per le prestazioni specialistiche critiche e con alto impatto economico in termini di risorse impiegate, verranno introdotte (oltre ai Rap) indicazioni prioritarie. Per la Diagnostica per immagini, nelle Tc e Rm sono previste condizioni di erogabilità; prevista anche una graduale eliminazione dalle agende della classe di priorita’ “P” considerato che dai monitoraggi si rileva che in questa fascia si riscontrano per il 90% prestazioni di secondo accesso e follow up.

Verrà ridefinito il percorso dell’emergenza/urgenza e dell’urgenza differibile per i pazienti esterni per ridurre gli accessi impropri nei Pronto Soccorsi e nei servizi ambulatoriali.

Anche dal punto di vista dell’offerta sarà perseguita l’appropriatezza nell’utilizzo delle risorse, umane e strumentali, messe a disposizione dalle Aziende per l’erogazione dei livelli essenziali e appropriati di assistenza. Saranno quindi garantiti i percorsi diagnostico-terapeutici e riabilitativi (anche pediatrici) per la presa in carico del paziente, realizzando l’integrazione tra i professionisti e i livelli di cura, la continuità degli interventi e l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse. Tale modalità organizzativa si rende necessaria, in particolare, per i malati cronici che rappresentano il 70% degli assistiti presenti nelle liste di attesa.

E’ prevista la razionalizzazione/ottimizzazione dell’offerta delle prestazioni da parte delle Aziende Sanitarie tenendo conto sia delle effettive necessità assistenziali del territorio (bisogno) sia della domanda rilevata. Laddove si riscontri un’offerta non adeguata, le Aziende dovranno: prevedere l’apertura degli ambulatori specialistici, con lista di attesa più numerosa, i pomeriggi con orario prolungato fino alle 22, il sabato e la domenica; prevedere turni di massimo utilizzo della strumentazione programmando una apertura di 12 ore al giorno con professionisti a turno provenienti anche da altre aziende sanitarie (integrazione ospedali-territorio, equipe multidisciplinari e multiprofessionali); prevedere contratti a tempo determinato per giovani medici specialisti inoccupati/disoccupati; rimodulare i budget con le strutture private accreditate; prevedere in tutte le agende il riutilizzo dei posti nel caso si presentino annullamenti di prenotazioni garantendo una rassegnazione delle disponibilità alle priorità con più alta domanda per quella tipologia di agenda/prestazione.

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