Scontro a Palazzo Cesaroni, i leghisti all’attacco: “Maggioranza disinteressata ai problemi dell’Umbria”

PERUGIA – Scontro tra la Lega e il presidente della Seconda commissione di Palazzo Cesaroni, Eros Brega. Un botta e risposta dovuto all’esito del consiglio regionale di ieri, dove l’assemblea non è riuscita a riunirsi dopo la pausa pranzo, per mancanza del numero legale.

Il gruppo della Lega parla di “rammarico e sdegno” nei confronti dei consiglieri di maggioranza e membri della Giunta “che anche ieri, com’è ormai un’amara consuetudine, non hanno voluto riprendere i lavori d’Aula dopo la pausa pranzo”. Così i consiglieri regionali della Lega Nord, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini che giudicano “l’attività legislativa e amministrativa portata avanti dalla maggioranza, stanca,
inefficiente e inconcludente”.

“Vorremmo richiamare i colleghi consiglieri del PD e Socialisti al rispetto del proprio ruolo e della propria funzione di rappresentanza, ma lo abbiamo fatto così tante volte che ormai non ci resta altro da fare – commentano – che prendere atto del completo disinteresse del centro sinistra ai problemi reali della regione e dei cittadini umbri. Un malessere ed un’apatia politica – aggiungono – che si riverbera anche nelle Commissioni consiliari dove, spesso, i temi trattati sono ridondanti ed inconcludenti di fronte ad un’azione politica che dovrebbe essere rivolta a correggere errori dell’Esecutivo”.

Il riferimento dei consiglieri Mancini e Fiorini – come spiegano – “è al futuro di Perugina, Ex Pozzi ed Aeroporto San Francesco, temi da loro stessi sollevati nelle apposite Commissioni e in attesa di risposte. Era il mese di giugno scorso quando chiedemmo al presidente della Seconda Commissione, Eros Brega un’audizione dei vertici aziendali della nota impresa dolciaria di San Sisto per conoscerne il futuro. Ma ancora, nonostante il dramma lavorativo vissuto da centinaia di famiglie, tutto tace. Era sempre il mese
di giugno – continuano -, quando sempre in Seconda commissione sollevammo la questione Ex Pozzi, chiedendo di incontrare i commissari che al momento decidono le sorti dell’azienda spoletina, ma anche in questo caso tutto tace. Con il suo comportamento, il presidente Brega – continuano i leghisti -, in questo caso, ha responsabilità politiche non di poco conto data l’importanza della Commissione che presiede e l’influenza sul percorso degli atti portati alla sua attenzione è negativa. Stessa analoga e drammatica situazione – aggiungono – per la nostra proposta di risoluzione
del febbraio 2016 riguardante la valorizzazione dell’Aeroporto San Francesco di Assisi. Un atto propositivo – concludono – rimbalzato da una Commissione ad un’altra senza ottenere risposte serie e definitive sulle aperte e ben note vicende, con risvolti legali al seguito, inerenti le società Fly Marche e Fly Volare”.

Tirato in ballo, Brega risponde invitando i consiglieri del Carroccio “a studiare meglio lo Statuto ed il Regolamento dell’Assemblea legislativa e quindi i ruoli ed il funzionamento delle Commissioni”. Brega definisce  “legittime” le loro osservazioni circa, presunte, mancate audizioni in Commissioni su vertenze aziendali in atto, tiene a precisare che “lo stesso capogruppo della Lega, Fiorini ricopre la carica di vice presidente della Seconda Commissione e ha quindi piena facoltà di far valere le sue indicazioni. Semmai, dunque, ci fosse stata una ‘mancanza’ del presidente le responsabilità di cui parlano cadrebbero anche su di lui vista la sua condivisione per la programmazione dei lavori”.

Brega tiene comunque a sottolineare che,“come ho avuto modo di comunicarlo in Commissione, ho scritto più volte agli assessori interessati e alle figure apicali e responsabili delle Società in questione per invitarli in audizione. Quello che vorrei però nuovamente spiegare a Mancini e Fiorini è che un presidente di Commissione non ha la facoltà ed il potere di imporre a soggetti privati una convocazione, può soltanto invitarli”.

Brega definisce la nota del gruppo consiliare leghista “chiaramente politica ed imperniata, in questo periodo pre elettorale, su situazioni socialmente difficili e legate all’incertezza lavorativa che interessa purtroppo molte, troppe famiglie. Reputo questi metodi – conclude – oggettivamente non condivisibili perché rappresentano una propaganda scorretta e fuorviante e che mira soltanto a creare false aspettative, quando
invece li inviterei a dar vita ad iniziative comuni e di proposta”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.