Spoleto sogna il grande cinema e il ritorno del Premio che portò in città Visconti, Fellini e Zeffirelli

SPOLETO – Spoleto sogna il grande cinema, quello che alla fine degli anni Sessanta portò in città registi del calibro di Visconti, Fellini e Zeffirelli. E c’è una proposta concreta: riproporre il “Premio Spoleto Cinema”. L’idea di Mauro Luchetti, presidente del gruppo Hdrà, intervenendo dal pubblico alla presentazione del XIII volume della “Collana della memoria” dal titolo Spoleto Cinema, 1969-1971. Mito e miti della settima arte nella città del Festival di Antonella Cristina Manni.
L’incontro, che si è svolto nel palazzo Leti Sansi sabato 2 dicembre, in una sala gremita di autorità e personalità del mondo del cinema ed è stato anche l’occasione per riscoprire un capitolo, breve ma intenso, della storia culturale italiana che vede protagonista la città di Spoleto: l’Ente Spoleto Cinema, la cui attività si protrasse dal 1969 al 1971, venne infatti presieduto da Luchino Visconti e nel consiglio di presidenza annoverò, oltre a Gian Carlo Menotti, Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Suso Cecchi D’Amico, Massimo Bogianckino, Pierpaolo Pineschi e Mario Natale.
“Quella dell’Ente Spoleto Cinema è una storia che mette in evidenza anche la capacità della classe dirigente dell’epoca di pensare in grande”, ha detto Dario Pompili, presidente dell’Associazione Amici di Spoleto, che ha organizzato l’evento. A moderare l’incontro il direttore di Panorama Giorgio Mulé che, oltre a sollecitare il rilancio del Premio Spoleto Cinema per il 2019, “in occasione dei cinquanta anni dalla sua istituzione e con il supporto di Piera Detassis”, ha sottolineato il rigore scientifico della ricerca svolta per ricostruire gli eventi e il contesto nel quale vennero realizzate a Spoleto le manifestazioni cinematografiche di quegli anni.
Piera Detassis (direttrice di Ciak e presidente della Fondazione Cinema per Roma) ha apprezzato la scrupolosa ricostruzione storica del libro e si è mostrata disponibile rispetto al rilancio di una eventuale iniziativa cinematografica a Spoleto. Infine, ha ricordato la personalità di Gian Luigi Rondi che dell’Ente Spoleto Cinema, dal 1969 al 1971, fu direttore artistico. Quindi è intervenuta la produttrice cinematografica Maria Carolina Terzi che ha tratteggiato un profilo di Loreto Luchetti, cui il libro è dedicato e che all’epoca era presidente dell’Azienda del Turismo spoletina, promotrice dell’istituzione che convogliò a Spoleto le maggiori personalità italiane della settima arte.
L’autrice, Antonella Cristina Manni, tra le altre cose ha poi ricordato, mostrandone anche alcuni brevi stralci, che Spoleto è stata set per una cinquantina tra film e fiction dal 1940 ad oggi, passando (solo per citarne alcuni) dalla produzione italo-tedesca “I pagliacci” con Beniamino Gigli ed Alida Valli, a “Vita privata” di Louis Malle con Brigitte Bardot e Marcello Mastroianni, da “Metti una sera a cena” con Florinda Bolkan e Tony Musante a “Io e mia sorella” di e con Carlo Verdone e Ornella Muti fino al più recente film per la tv “Francesco” di Liliana Cavani e alla fiction “Don Matteo” con protagonista Terence Hill.
“Spoleto si presta molto bene e potrebbe essere utilizzata ancora di più come set cinematografico. Ma sarebbe necessario che le istituzioni a livello regionale si impegnassero attraverso l’attività di unaFilm Commission “, ha aggiunto in conclusione Piera Detassis. Tra il pubblico, oltre al sindaco Fabrizio Cardarelli, alla vicesindaco e assessore alla formazione e istruzione Maria Elena Bececco, all’assessore alla cultura e turismo Camilla Laureti, all’assessore all’urbanistica Antonio Cappelletti e al presidente del Consiglio comunale Giampiero Panfili, hanno partecipato alcuni giovani che frequentano il Corso propedeutico di giornalismo “Walter Tobagi” e Alexis Sweet, regista dell’undicesima serie della fiction Don Matteo attualmente in lavorazione a Spoleto fino al 7 dicembre.

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