Strage di Milano, è allarme sicurezza al tribunale di Perugia. Il presidente Criscuolo scrive a sindaco, prefetto e questore

PERUGIA – I fatti tragici di Milano fanno emergere a Perugia il problema della sicurezza del Tribunale. A sollevare la questione è il presidente dello stesso Tribunale, Aldo Criscuolo, che, in una  lettera inviata a prefetto, questore e procuratore generale e al sindaco di Perugia chiede “un livello accettabile di sicurezza” per la struttura.

Per il presidente del Tribunale “con riferimento al settore civile va considerata la peculiarità delle materie trattate (riguardante separazioni, divorzi, la tutela dei minori, le procedure di sfratto, le esecuzioni immobiliari e mobiliari, i fallimenti e i procedimenti di volontaria giurisdizione) comporta, anche in considerazione del notorio momento di crisi del Paese, un livello di esasperazione del cittadino, il più delle volte elevato e incontrollato, con l’elevato rischio di poter sfociare in aggressioni non solo verbali ma anche fisiche tra le stesse parti o testimoni e nei confronti dei giudici, i quali, in condizione di assoluto isolamento dal punto di vista della sicurezza, sono costretti ad utilizzare i propri studi anche come aule di udienza a causa della ormai nota carenza di spazi a disposizione”.

Nella lettera, dopo aver ricordato che in passato nel tribunale perugino hanno già subìto aggressioni, minacce e ingiurie giudici e personale amministrativo, il presidente Criscuolo pone l’accento anche sull’inadeguatezza della presenza di un solo agente della polizia provinciale: “E’ stato chiesto all’ufficio tecnico del Comune – ha scritto tra l’altro – un progetto per installare tornelli e metaldetector ma, nonostante le sollecitazioni, nulla è stato ancora predisposto, perciò l’accesso ai nostri uffici continua ad essere incontrollato e indiscriminato”.

 

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